A cura della Redazione

Maxi operazione della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) tra Lazio e Calabria, sotto il coordinamento delle Direzioni Distrettuali Antimafia di Roma e di Reggio Calabria. Sono 43 le persone indagate nell'ambito di una inchiesta che ha disvelato un articolato sistema mafioso volto ad acquisire il controllo in vari settori economici nella capitale, messo in atto da un gruppo mafioso riconducibile alla 'Ndrangheta. Da quello ittico, alle pasticcerie, dalla panificazione al ritiro delle pelli e degli olii esausti. Il tutto, attraverso intestazioni fittizie volte a celare la vera titolarità delle stesse attività.

Stando alle indagini, la cosca si proponeva anche di commettere delitti contro la vita, il patrimonio e l'incolumità individuale. Sequestrate inoltre armi comuni da sparo e da guerra. In corso, infine, diverse perquiszioni.

I reati contestati vanno dall'associazione mafiosa al favoreggiamento e alla detenzione e vendita di armi.

Arrestato anche il sindaco di Cosoleto, Comune nel Reggino, per scambio politico-elettorale. Nel filone d'indagine calabrese, sono 34 le persone colpite da misura cautelare, 29 in carcere e 5 ai domiciliari.

"Grazie alla DIA e alla DDA di Roma per la più importante operazione mai fatta nella Capitale contro la ‘ndrangheta - ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti -. Le mafie sono un pericolo per la democrazia. Insieme possiamo combatterle