A cura della Redazione

Reddito di Cittadinanza addio. Dal 2024 verrà abolito il sussidio che sarà sotituito da nuove misure di sostegno per le famiglie in difficoltà senza alcun reddito da lavoro. Verrà infatti approntata una nuova riforma complessiva del sistema.

E' uno dei punti salienti della manovra finanziaria per l'anno 2023 varata dal Governo Meloni e licenziata dal Consiglio dei Ministri.

Un'altra novità al riguardo è quella relativa ai soggetti cosiddetti "occupabili", ossia tra i 18 e i 59 anni che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età. Dall'1 gennaio 2023, percepiranno il Reddito fino ad un massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. 

E’ inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua.

Tra le altre misure adottate, l'istituzione di una sorta di "buoni spesa" per i nuclei familiari con redditi fino a 15mila euro. La "carta risparmio spesa" verrà elargita dai Comuni e consentirà di effettuare acquisiti di prima necessità in punti vendita convenzionati.

Estensione, inoltre, del bonus sociale elettrico alle famiglie con ISEE fino a 15mila euro (attualmente la soglia è di 12mila) 

Viene altresì ridotta l’Iva dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile.

Novità anche in tema di assegno unico. Per il 2023 sarà maggiorato del 50% per il primo anno, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli.

Il cosiddetto "tetto al contante" passa da mille a 5mila euro.

Infine, le pensioni. Si potrà andare in quiescenza a quota 103, ossia 61 anni di età e 42 di contributi versati. Per chi decide di restare a lavoro vi sarà una decontribuzione del 10%.