A cura di AdnKronos

"Mi rivolgo al ministro Schillaci: ci sono tutte le condizioni per superare il piano di rientro, abbiamo contestualmente centrato obiettivi su prevenzione territoriale e ospedaliera, ci aspettiamo che sia superato il piano di rientro". Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dal palco degli Stati generali della Prevenzione, evento organizzato dal Ministero della Salute, in programma oggi e domani, che riunione i protagonisti del Servizio sanitario nazionale, le istituzioni centrali e territoriali, le società scientifiche, le professioni sanitarie, il mondo accademico e le rappresentanze della società civile.  

"Abbiamo superato il commissariamento nel 2019, abbiamo dovuto far fronte alla distribuzione di vaccini e tamponi bizzarra", ha aggiunto De Luca, ricordando che "in Italia su bilancio sanitario, i risultati d'esercizio vedono quattro regioni in attivo: Campania, Lombardia, Veneto e Marche". De Luca ha inoltre ricordato che "sulle liste attesa avevamo assunto impegno per essere primi in Italia, lo abbiamo mantenuto: oggi per la prestazioni richieste, urgenti e brevi, entro 10 giorni rispondiamo al 92% delle visite, un risultato inimmaginabile", sottolineando che la Regione Campania ha ereditato nel 2015 un debito sanitario per sette miliardi di euro. "Siamo stati commissariati, pagheremo il debito fino al 2041. Siamo partiti come ultima regione italiana per Lea (livelli essenziali assistenza), abbiamo superato le criticità e il commissariamento, è rimasta per aria grande criticità: la legge che prevedeva il riparto del fondo sanitario nazionale per tre criteri è stata violata per 10 anni, la Regione Campania è stata penalizzata ogni anno per 200 mln di euro sulla media nazionale, perché è stato applicato solo un criterio del riparto, l’età anagrafica. La Regione Campania ha così 10 mila medici in meno, la dotazione minore di posti letto, in Campania ci sono 10,9 medici per mille abitanti rispetto ai 19 dell’Emilia Romagna", ha spiegato De Luca.