A cura di AdnKronos

Veneto, Campania e Puglia al voto per le elezioni regionali 2025. I cittadini sono chiamati a eleggere il presidente della giunta e il consiglio regionale delle tre regioni. Urne aperte lunedì 24 novembre dalle ore 7 alle 15, dopo che ieri, domenica 23 novembre, si sono chiuse alle 23.

Contemporaneamente si terrà anche il turno elettorale straordinario nei comuni delle regioni a statuto ordinario sciolti per infiltrazioni e condizionamenti di tipo mafioso: interessati Monteforte Irpino (Avellino), Caivano (Napoli), Acquaro e Capistrano (Vibo Valentia).

Affluenza in calo alle 23 di domenica 23 novembre

In netto calo il dato dell'affluenza: secondo i dati di Eligendo, rispetto a 5 anni fa, la percentuale di affluenza degli aventi diritto, alle 23 di ieri sera, è di appena il 31,96% contro il 41,53% del dato del 2020 alla stessa ora. Quasi dieci punti in meno.

La percentuale più alta nel Veneto: 33,88% contro il 46,13% del 2020. Segue la Campania con il 32,07% contro il 38,91% di cinque anni fa. Ultima la Puglia con il 29,45 % contro il 39,88% del dato precedente.

Al voto quasi 12 milioni di cittadini. Ecco chi sono i candidati e come funziona il voto, regione per regione.

Campania

In Campania votano circa 5 milioni di cittadini per eleggere il successore di Vincenzo De Luca e i 50 membri del Consiglio regionale. Le sezioni sono 5.825, metà delle quali a Napoli. I candidati presidente sono:

Roberto Fico per il centrosinistra, sostenuto da 8 liste;

Edmondo Cirielli per il centrodestra, sostenuto da 8 liste;

Nicola Campanile Per – Per le persone e la comunità

Giuliano Granato di Campania popolare

Carlo Arnese di Forza del popolo

Stefano Bandecchi di Dimensione Bandecchi

La soglia di sbarramento è 2,5% per tutte le liste, che sarà sufficiente per assegnare uno dei 50 seggi. I seggi sono ripartiti così: 27 Napoli, 9 Salerno, 8 Caserta, 4 Avellino, 2 Benevento.

Veneto

In Veneto sono chiamati alle urne 4.296.562 elettori per eleggere il nuovo governatore e i 49 consiglieri regionali, scelti tra 845 candidati distribuiti in 16 liste. I candidati presidente sono:

 Alberto Stefani per il centrodestra (Lega, Fdi, Fi, Udc, Noi Moderati, Liga Veneta Repubblica);

 Giovanni Manildo per il campo largo (Pd, M5s, Avs, Il Veneto che Vogliamo, Rete delle Civiche Progressiste, +Europa, Volt Italia, Psi, Movimento Socialista Liberale);

 Fabio Bui per i Popolari per il Veneto;

 Marco Rizzo per Democrazia sovrana popolare;

 Riccardo Szumski per la lista Resistere.

Rispetto al 2020 ci sono 140mila elettori in più: tra questi oltre 252mila giovani al primo voto regionale e 22mila neo-18enni. Le circoscrizioni sono sette, corrispondenti alle province: Treviso è la più popolosa, seguita da Padova, Vicenza, Verona, Venezia, Belluno e Rovigo.

Una particolarità: i veneti iscritti all’AIRE sono 524mila, ma alle regionali possono votare solo tornando in Italia.

Puglia

In Puglia sono oltre 3,5 milioni gli elettori chiamati a scegliere il nuovo presidente dopo i dieci anni di mandato di Michele Emiliano. I seggi sono 4.032 distribuiti in 258 comuni. I candidati presidente sono:

Ada Donno, per Puglia pacifista e popolare (con una unica lista che raggruppa Partito comunista italiano, Potere al Popolo, Risorgimento socialista);

Sabino Mangano per l'Alleanza civica della Puglia, con una unica lista che mette insieme i movimenti Marziani e Next Italia;

Antonio Decaro, candidato dei Progressisti con sei liste: Partito democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Decaro presidente, Per la Puglia–Decaro Presidente, Avanti Popolari con Decaro (dove c'è anche il Psi che presenta alcune candidature in Salento);

Luigi Lobuono candidato della coalizione di centrodestra con cinque liste: Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega (insieme a esponenti di Udc, Nuovo Psi e Puglia popolare), Noi Moderati-Civici per Lobuono, La Puglia con Noi (solo nelle circoscrizioni Bat, Lecce, Taranto).

Le circoscrizioni sono sei: Foggia, BAT, Taranto, Brindisi, Lecce e l’area metropolitana di Bari. In Puglia è consentito il voto disgiunto tra la lista e il candidato presidente. Cinquanta i seggi in palio in Consiglio regionale più il presidente eletto.

Soglia di sbarramento è al 4% per le liste in coalizione, 8% per quelle singole. Sono al massimo due le preferenze che gli elettori possono esprimere ma soltanto se sono a favore di candidati di sesso diverso e che facciano parte della stessa lista. Se si indicano candidati dello stesso sesso o di liste diverse la scheda viene annullata.