A cura della Redazione
Verso la fine della settimana scorsa si sono riuniti insieme allesecutivo del Partito Democratico, recentemente costituito, i consiglieri comunali che rappresentano due diverse prospettive politiche riguardo allalleanza con la maggioranza del sindaco Claudio DAlessio (foto). Da una parte ci sono i due consiglieri che fanno già parte del gruppo esistente. Dallaltra, troviamo i quattro di Unità e Impegno che, eletti in liste collegate, hanno recentemente deciso di sciogliere la lista che formarono allatto della costituzione del Consiglio per confluire nella casa madre. Due di questi quattro consiglieri (Benincasa e Del Regno) hanno già in tasca la tessera di partito. Allaria si appresta a seguire il loro esempio. Solo Robetti pare deciso ad aderire come indipendente. Il problema maggiore che il ceto dirigente del Pd pompeiano dovrà, prima o poi, affrontare è che mentre Mancino e Serrapica (rispettivamente capogruppo e presidente del Consiglio comunale) dichiarano di trovarsi bene in maggioranza e non hanno alcuna intenzione di cambiare "aria". Al contrario, i quattro di Unità e Impegno non volgiono, al momento, rientrarvi. Una situazione del genere, di adesione allo stesso partito in posizioni politiche contrapposte, si verificò allorché DAlessio e i suoi cambiarono casacca riparandosi sotto il tetto occupato da Giuseppe Tortora, che alle elezioni amministrative si era presentato, candidato a sindaco, contro di lui. DAlessio è il capo ed ha avuto gioco facile nel mischiare le carte a suo vantaggio. Ha imposto agli alleati un diverso assetto dellesecutivo che prevedesse un Assessorato per il suo ex avversario alla corsa per sindaco. Un altro lo ha riservato a Mura che lo aveva seguito nellUdc. Nel caso di Del Regno e compagni, le cose cambiano perché DAlessio prima ha "scippato" una poltrona, successivamente ne ha presa una seconda. Con questa operazione ha fatto entrare in maggioranza Api ed AdC. Tuttavia è probabile che DAlessio inventi (operazione in cui è impareggiabile) una pedina di scambio per far ritornare la pace nel suo ex partito, a cui pare di essere ancora attaccato per motivi non certamente disinteressati.
MARIO CARDONE