A cura della Redazione
Limponente servizio dordine, con mezzo blindato di sostegno mandato a Pompei, domenica sera, dalla Questura di Napoli, è stato probabilmente eccessivo rispetto alle obiettive esigenze di mantenimento dellordine pubblico. Era stata annunciata e regolarmente autorizzata la manifestazione contro il degrado degli scavi di Pompei, promossa da una formazione politica che, al di là dei simboli romani (stele, aquila imperiale e fascio) e la stessa denominazione (Fascismo e Libertà) non ha creato il minimo allarme allordine pubblico. La delegazione napoletana che ha presieduto il banchetto di piazza Bartolo Longo è stata limitata ad signore anziano e tre ragazzi in maglietta nera. La gente passava, lanciava uno sguardo fugace sui tabelloni su cui erano ritratti edifici dellantica Pompei (come la famosa palestra dei gladiatori franata lanno scorso) e procedeva oltre. Raramente qualcuno si fermava a commentare con i ragazzi. Più di una, invece, sono state le proteste informali, soprattutto da parte dei giovani, ai vigili urbani perché, a dispetto di un noto articolo della costituzione italiana, era stata autorizzata la manifestazione di domenica in un centro frequentato ogni giorno da migliaia di turisti. La risposta è stata che il partito politico promotore della manifestazione su Pompei antica è regolarmente costituito. Alla fine, dunque, molto rumore per nulla. La manifestazione si proponeva di sensibilizzare i cittadini di Pompei, soprattutto i più distratti dalle problematiche degli scavi archeologici. con volantini e gigantografie per far nascere una coscienza nuova. E finita in un flop parziale perché, a parte limponente schieramento di forze di polizia, lincidenza della manifestazione di sensibilizzazione sul tessuto sociale è stata praticamente nulla, perché i pompeiani, la consapevolezza del tesoro di cultura che risiede a Pompei, se la sono formata. La natura di tanto degrado, come si denuncia da tempo, nasce dalla mancanza di manutenzione ordinaria e dalla insufficienza delle risorse stanziate dal Ministero per i Beni Culturali. Recentemente è intervenuta a sostegno la Comunità Europea che ha stanziato 105 milioni di euro. Il compito della società civile è ora quello di vigilare che i fondi siano spesi con oculatezza, a beneficio esclusivo del monumento, non consentendo infiltrazioni malavitose nella rete di appalti pubblici che si formerà per riportarlo allo splendore dun tempo.
MARIO CARDONE