A cura della Redazione

Micro discariche abusive nel Parco Nazionale del Vesuvio, la denuncia delle associazioni per la salvaguardia del territorio. Negli ultimi mesi la Rete del Veuvio, che raggruppa 21 diverse realtà associative impegnate nella tutela del patrimonio ambientale nei 13 Comuni dell'Ente Parco, capitanata da Primaurora, ha intrapreso un’azione di monitoraggio cercando di mettere in luce le criticità legate agli sversamenti fuori legge dei rifiuti. Da quest’impegno ne è nato un esposto inviato alle autorità competenti.

Il lavoro della Rete del Vesuvio ha consentito di individuare e segnalare piccole porizioni di territorio del Parco dove si pratica il conferimento selvaggio della spazzatura, che il più delle volte viene anche data alle fiamme. In particolar modo sono state rilevati e fotografati buona parte dei siti di sversamento presenti entro i confini amministrativi dei comuni di Boscotrecase, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant'Anastasia, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre del Greco, Trecase.

«Non sono state rilevate criticità di rilievo per il comune di Boscoreale, in virtù dell’esiguo margine di territorio presente entro i confini dell’area protetta», fanno sapere le associazioni. «Va sottolineato - prosegue la Rete in un comunicato - che la ricerca e la segnalazione di tali siti non possono che essere considerate un computo per difetto, vista la larghissima diffusione di queste discariche estemporanee con rifiuti di vario genere e pericolosità. Spesso sono intere strade ad essere oggetto dell’abbandono dei rifiuti come per il caso della via Zabatta, tra San Giuseppe e Terzigno, o come accade in via Vesuvio ad Ercolano. Molto spesso sono invece le vie vicinali ad essere interessate a questa problematica, altre volte lo sono quelle zone, come via Novelle Castelluccio ad Ercolano, limitrofe alle discariche storiche come l’Ammendola & Formisano; casi analoghi sono stati riscontrati presso altre discariche come la Porcilaia tra Torre del Greco e Trecase, Cava SARI e Cava Ranieri a Terzigno e Cava La Marca tra Somma ed Ottaviano».

Discorso a sé meriterebbero alcuni sentieri del Parco interessati dallo scempio ambientale. «E' stato infatti riscontrato che sul sentiero n. 7, meglio conosciuto come il Sentiero della Profica Paliata, a San Giuseppe Vesuviano, sul n. 8 - Il Sentiero del “Trenino a Cremagliera” - tra San Sebastiano ed Ercolano, e soprattutto su quello dell’Olivella, il n. 10 di Sant’Anastasia, avviene un’azione reiterata di scarico e questo nella più totale disattenzione delle autorità - scrivono le associazioni -. La speranza è quella che gli enti preposti, a cui è indirizzato l’esposto, ovvero Ente Parco, Comuni, Regione Campania e Carabinieri Forestali attuino tutte quelle azioni necessarie alla bonifica di quei siti e soprattutto mettano in atto quelle operazioni utili a ripristinare lo stato dei luoghi e ad impedirne la loro trasfomazione in discariche abusive».

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