A cura della Redazione

Nel corso dell’esecuzione degli arresti di nove persone ritenute affiliate ai clan Mazzarella e Rinaldi, e relativi ad un omicidio e un tentato omicidio di camorra legato a faide tra i due gruppi criminali rivali, i militari dell’Arma di Castello di Cisterna hanno rinvenuto e sequestrato un vero e proprio arsenale ritenuto nella disponibilità degli indagati.

Si tratta di una mitraglietta MP5 (normalmente in uso ai reparti speciali delle Forze dell'Ordine), di quattro semiautomatiche e di un revolver trovati un appartamento a Somma Vesuviana, considerato la base logistica degli indagati facenti parte dei “Mazzarella”. Nell'abitazione c'erano anche 880 grammi di cocaina, 710 di hashish e 10 di marijuana.

LE INDAGINI CHE HANNO PORTATO AGLI ARRESTI

L’indagine ha consentito di chiarire le circostanze che nel 2015 avevano innescato un contrasto tra i due clan, entrambi intenzionati ad imporre la propria egemonia su tutta la zona partenopea.

In quel periodo, l’area compresa tra Somma Vesuviana e Marigliano era contraddistinta da un acceso antagonismo tra i mazzarelliani e un gruppo locale (chiamato dei Paesani) alleato con il clan “Rinaldi”.

Fu quindi pianificato ed eseguito da sei degli indagati l’omicidio di Vincenzo De Bernardo (detto “O’ pisell”), esponente di spicco dei “Mazzarella”, il quale, dopo un periodo di detenzione e una volta tornato in libertà, si era trasferito a Somma Vesuviana con l’intenzione di assumere il controllo del territorio. L’11 novembre del 2015, i killer inquadrati nel clan dei “Rinaldi” lo intercettarono all’interno del “Parco Fiordaliso” a Somma Vesuviana, colpendolo al fianco con un colpo di pistola.

L’eclatante azione innescava la sete di vendetta dei rivali, i quali, il 6 settembre 2017, predisposero un agguato nei confronti di un pregiudicato di Marigliano (Antonio Amato), erroneamente ritenuto coinvolto nell’omicidio De Bernardo.

L’azione fu eseguita nello stesso complesso di edilizia popolare. La vittima fu intercettata dai sicari mentre parcheggiava la propria auto in compagnia del figlio di tre anni. Dopo l’esplosione dei primi colpi d’arma da fuoco riuscì a salvarsi rifugiandosi dietro alcuni veicoli in sosta, riportando solo una ferita ad una gamba.

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