A cura della Redazione

È ancora nell’aria l’eco, emanata a largo raggio, dalla quarta edizione della “Festa Contadina” voluta e organizzata da “Viviamo Trecase”, il sodalizio locale presieduto da Francesco d’Ambrosio.

Ancora più variegato e intrigante  questo quarto appuntamento  che ha registrato una significativa partecipazione, computando il parterre di visitatori che ha gremito il Centro Storico Cittadino nelle due splendide serate di fine giugno.

Certamente sostenuta dal successo riscosso nelle precedenti edizioni,  grazie all’impegno e all’entusiasmo profuso dai soci tutti del Sodalizio promotore  e alla collaborazione impegnata di alcuni  Enti locali, l’iniziativa va divenendo un vero fiore all’occhiello per Trecase.

Numerosi i visitatori, dicevamo, affluiti nel cuore del paesello vesuviano in gran parte provenienti dal nostro circondario, per trascorrere momenti di aggregazioni e di svago;  e c’era pure qualche straniero.

Una gran carrellata tra variegate  qualità di albicocche e vini pregiati del Vesuvio, tra sapori e profumi di una volta, girovagando lungo il corso principale cittadino negli antichi portoni del Centro Storico e, tra musiche e balli, rivivendo mestieri dimenticati, vecchie tradizioni, giochi del passato e assaggiando prodotti tipici della cucina contadina.

Un fascinoso viaggio per riscoprire la Trecase di un nostalgico tempo passato. I preziosi merletti della nonna sciorinati e “spasi” al vento. Le massaie intende alle loro faccende domestiche.

Pasta fresca lavorata a mano e ordinatamente stesa ad asciugare sui telai. L’abilità dei contadini nel realizzare sgargianti “piennoli” di pomodorini nostrani e la capacità del “Cardalane” nel ridare igiene e morbidezza ai materassi di quei tempi.

Ed è stato ancora più  fascinoso ritornare bambini, seppure per poco e divertirsi  con i giochi del passato.

Tutta una coreografia incantata  a coronare i ricordi che hanno affollato la mente dei convenuti alla Festa.

Un modo per far capire cosa ha significato la cultura contadina per le passate generazioni trecasese e le possibili potenzialità di sviluppi futuri di un ritorno ad essa, opportunamente “adattata” alle mutate condizioni economiche sociali.  Questo è l’obiettivo che anno dopo anno  va riproponendo “Viviamo Trecase”.

A movimentare la “due giorni trecasese”  la posteggia dei musici locali capeggiati dall’inimitabile maestro Ignazio Panariello.