A cura della Redazione

L’Antiquarium di Boscoreale, in occasione dell’apertura della mostra “Mito e Natura. Dalla Grecia a Pompei” al Museo Archeologico di Napoli e dell’inaugurazione dell’“Itinerario verde tra natura e arte”, un percorso predisposto nella zona meridionale della città di Pompei, ospita fino al 15 ottobre la mostra, curata da Annamaria Sodo, direttrice dell’Antiquarium, sulla casa del frutteto, dal titolo “La casa del frutteto, tra giardini dipinti e giardini reali”, in concomitanza della sua riapertura al pubblico.

«E’ una buona notizia per la nostra città l’organizzazione di questa importante mostra presso l’Antiquarium nazionale di Boscoreale che completa il percorso espositivo di Pompei e del Museo Archeologico nazionale di Napoli, e dimostra le potenzialità straordinarie del  nostro sito archeologico - ha commentato il sindaco Giuseppe Balzano -. Lavoreremo in piena collaborazione con la direzione del Museo affinché si migliorino le condizioni di accoglienza dei visitatori e vi sia un’ampia partecipazione dei nostri cittadini alla scoperta di questa esposizione che permette di rafforzare la conoscenza delle nostre radici».

L’esposizione approfondisce la conoscenza di una particolare realtà domestica pompeiana e offre l’occasione per completare la visita della città antica con la visita al museo, che presenta, con la sua esposizione permanente, la narrazione di tematiche ambientali e naturali, peculiari della realtà vesuviana antica.

Nella prima sala del museo, infatti, il tema dei giardini in città, è esemplificato proprio dalla riproduzione di un particolare di una delle pitture di giardino che caratterizzano i cubicoli della casa del frutteto.

Detta anche dei cubicoli floreali per la sua esclusiva decorazione, la casa può essere annoverata tra i più significativi esempi di questo genere iconografico e fonte di conoscenza delle essenze botaniche note e diffuse in età romana.

Per la prima volta sono esposti al pubblico gli affreschi ricomposti su pannelli, che costituivano le pareti decorate in secondo stile iniziale, recuperate in crollo nel tablino e solo di recente restaurate, facenti parte originariamente di un ambiente del piano superiore della casa.

Inedita è anche l’esposizione di gran parte dei reperti, rinvenuti nel corso degli scavi degli anni ’50 dello scorso secolo, che costituivano l’arredo mobile e la suppellettile domestica, in uso al momento dell’eruzione.

Infine sono presentati gli ultimi interventi di restauro realizzati allo scopo di completare la comprensione della lunga storia, antica e moderna, di questa casa che esemplifica anche approcci e metodologie di restauro applicate a Pompei in un intervallo di tempo di circa un secolo. 

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