A cura della Redazione

La lettura e le curiosità della fiaba di Pinocchio ideale  strumento per trasmettere la cultura della legalità, intesa come rispetto di regole civili e di valori morali.  

Istituzioni e ragazzi a confronto sull’importanza del rispetto delle regole al fine di imparare ed agire per il bene nel rispetto degli altri. Sullo sfondo le avventure di Pinocchio, il romanzo di Collodi ricco di spunti sul tema. 

E’ stato questo l’atto conclusivo del progetto “La catena della legalità” promosso dalla dirigente dell’istituto scolastico D’Angio’ Via Vesuvio di Trecase Agata Esposito. Istituzioni e ragazzi a braccetto nel sentiero che conduce alla legalità, con l’uso dell’arma della “metafora”. Ecco che come per incanto, con il linguaggio universale della favola a lieto fine, le barriere che dividono i cittadini del domani e le istituzioni, crollano di fronte alle bugie di Pinocchio, ai consigli della Fatina puntualmente disattesi, ai rimproveri del grillo parlante, ai sacrifici della famiglia, ed in questo caso del babbo Geppetto. 

Un vero e proprio fuoco incrociato di domande tra ragazzi e istituzioni presenti, tutte riferite agli episodi più significativi del romanzo Collodiano, leitmotiv e punto cardine di tutto il progetto. 

“L’idea di questo incontro-dibattito è nata – spiega la dirigente Agata Esposito – con lo scopo di far conoscere ed avvicinare gli studenti – cioè i futuri cittadini protagonisti - alle istituzioni del territorio, affinché potessero consolidarsi nel proposito di diventare coscienze libere, consapevoli e indipendenti. E’ emerso – continua la dirigente - un momento importante, un confronto prezioso che ha fatto riflettere, facendo toccare con mano come un progetto sulla legalità deve manifestarsi chiaramente e concretamente quale base stessa di ogni azione pedagogica nell’ambito della crescita formativa della comunità educante dove si formano i futuri cittadini, e soprattutto dove la scuola è chiamata ad avere un ruolo determinante”. 

Hanno interagito con i ragazzi,  Il sindaco  di Trecase. Raffaele De Luca, il generale di corpo d’armata Carmine De Pascale, Il tenente colonnello  Filippo Merchiorre, il parroco Don Federico Battaglia, il giudice Salvatore Sbrizzi, la neuropsichiatra infantile Giulia Civitenga e la dott. Amura. L’incontro  è terminato sulle note della fanfara dei bersaglieri e dei carabinieri.