A cura di Enza Perna

“Basta siamo stanche, vogliamo una scuola decente”. Con questa affermazione e con voce rotta dalla rabbia e dalla disperazione inizia il racconto di tante mamme di Boscoreale.

Mamme che hanno i loro bambini nell’Istituto Comprensivo 2° Dati "Rione Gescal" in via Montessori.

Un enorme edificio nuovo esternamente. Sembra quasi una bomboniera ma all’interno purtroppo le cose non vanno come dovrebbero.

Ed ecco che arriva la denuncia delle mamme che essendo a conoscenza delle condizioni in cui versa la scuola decidono di mobilitarsi. Lettere alle forze dell’ordine, all’amministrazione comunale, al dirigente scolastico Pasquale Mirone.

Tante domande poche risposte. L’apertura della scuola è avvenuta in ritardo rispetto al calendario regionale. Dopo l’inaugurazione, presenti gli esponenti dell’amministrazione comunale, si sono aperte le porte del nuovo istituto Rione Gescal.

Nulla è cambiato, anzi qualche mamma oserebbe dire che addirittura sia peggiorato. Mancanza di lavagne in ogni aula. Finestrone con perdita di acqua interna, bagni e palestre inagibili. Termosifoni spenti in molte aule.

Per correttezza pubblichiamo la lettera che le mamme hanno inviato alle autorità locali.

“In qualità di Rappresentanti di classe dell'Istituto Boscoreale, scriviamo questa lettera per sottoporre e rendervi coscienti delle condizioni inadeguate in cui versa la nostra scuola. La nostra struttura è stata chiusa per ristrutturazione nel gennaio 2020, dopo due anni di disagi noi genitori ci aspettavamo, come avevano promesso, una scuola nuova, moderna addirittura tecnologica, a loro dire. E invece non solo la scuola è stata consegnata una settimana dopo l'inizio regolare delle attività in tutta la Regione, ma in condizioni inadeguate per il normale svolgimento didattico delle lezioni, sia per gli alunni, sia per gli insegnanti. Servizi igienici indegni, la palestra ancora inagibile, e per tale motivo, i bambini sono costretti a praticare le attività sportive in aula, finestre sprovviste di tede parasole, indispensabili soprattutto nelle ore più calde, e senza termosifoni, barriere architettoniche che rendono difficile l'accesso specie in caso di pioggia, pareti con infiltrazioni e relativa muffa. Gli alunni sono sprovvisti del materiale di supporto alla didattica, fondamentale ed essenziale come le lavagne. Le aule sono totalmente spoglie, prive di qualsiasi arredo o supporto per agevolare l'apprendimento. Scriviamo questa lettera di reclamo affinché la nostra voce giunga a chi di dovere, in quanto chi di competenza ci doveva ascoltare, ci ha lasciato senza risposte e senza aiuti. Non lasciamo crescere i nostri figli con la convinzione che la scuola sia questo”.

Una descrizione perfetta di una scuola imperfetta. Secondo quanto riferito dalle mamme “il dirigente scolastico cerca nel suo piccolo di far fronte a delle problematiche, il primo cittadino Diplomatico manda tecnici a riparare senza però avere una soluzione definitiva. E’un continuo scaricabarile. Chi deve aiutarci? Chi ci deve ascoltare? Sono bambini e non animali da guerra. Chi deve risolvere risolva. Vogliamo una scuola sicura”.

Richieste non impossibili. La scuola e l’istruzione sono un diritto del bambino e un dovere per chi l’amministra.