A cura della Redazione

"Li sarracini adorano lu sole" è il concerto di Marina Bruno e la Dirindina che si avvale della partecipazione straordinaria di Peppe Barra. Parte così l’anteprima della Rassegna Domus Stabiae - Arte in Stabia, promossa dal Comune di Castellammare di Stabia in collaborazione con la Regione Campania nella realizzazione del Ravello Creative Lab. 

Martedì 1 maggio, alle ore 21.00 a Palazzo Reale di Quisisana, avrà luogo lo spettacolo musicale che sia avvale di un rinomato quintetto di solisti della musica barocca. Il programma prevede brani della tradizione napoletana. Dalle villanelle del XVI e XVII secolo alle tarantelle ed alle moresche tipiche del sud Italia, fino all’ampio repertorio di musica antica vocale e strumentale.

Il progetto è stato già sperimentato con successo al Castelvetere Music Festival, con ampi consensi nell’ambito della rassegna Le passioni di Carlo al Teatrino di Corte di Palazzo Reale a Napoli e al Festival Anima mea di Mola di Bari. 

Marina Bruno, artista stabiese, inimitabile protagonista della Gatta Cenerentola, si è formata alla scuola del maestro Roberto De Simone esibendosi anche in altri suoi numerosi spettacoli tra cui L’Opera Buffa del Giovedì Santo, Requiem in memoria di P. P. Pasolini, Eden Teatro, Lo ‘ngaudio, Lo vommaro a duello, El Diego - concerto n. 10 per Maradona e orchestra.

Nel corso della sua carriera, si è cimentata nei repertori più disparati, facendo dell’eclettismo un tratto delle sue virtù canore. Prosegue felicemente ora il suo sodalizio con Peppe Barra nel barocco napoletano del ‘500 e del ‘600 in un’evoluzione moderna, che si spinge sino alla contemporaneità della world music. Oggi giorno, con pochi altri artisti del suo campo, la Bruno è diventato un’icona della musica popolare campana di valore antropologico.

La presenza di Peppe Barra è la ciliegina sulla torta di un presente che ridà finalmente valore ad una tradizione nobile e di grande successo della musica e canzone napoletana. Brani come Li sarracini adorano lu Sole, Ricciulina, La Carpinese, Madonna nun è cchiù, Lu guarracino, Villanella che all’acqua vai regaleranno al pubblico il loro fascino nella giornata della festa dei lavoratori nella cornice eccezionale di una Reggia che è stata dimora degli Angioini e degli Aragonesi, e che ha fatto da cornice alla sesta novella della Decima Giornata del Decamerone di Boccaccio. 

«Questa città trasuda bellezza da millenni ed ha visto tra i suoi figli un numero incredibile di attori, cantanti, registi, compositori, pittori», afferma Giuseppe Di Capua, il direttore artistico della kermesse Domus Stabiae. «Il sogno di ogni stabiese è quello di vedere Castellammare tornare a risplendere attraverso l’architettura, la natura, l’arte, la storia. Noi ci stiamo provando - ha proseguito Di Capua - con questo ciclo di eventi che abbiamo costruito, sfidando anche i tempi ristretti di realizzazione. E, per far scoprire i nostri tesori anche agli altri, stiamo lavorando intensamente con il Comune e la Soprintendenza Archeologica per offrire un cartellone ricco di appuntamenti nelle location più belle della città, che annunceremo subito dopo quest’anteprima».

Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook