A cura della Redazione

Sei indagati, al momento, a piede libero per la morte di Alessandro, il 13enne di Gragnano caduto dal quarto piano della sua abitazione in via Lemma lo scorso giovedì 1 settembre. L'ipotesi di reato per la quale procedono la Procura della Repubblica di Torre Annunziata e quella presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli è di istigazione al suicidio.

Tra loro figurano anche due ragazze, che avrebbero fatto parte della gang di cyber-bulli che avevano preso di mira l'adolescente fino a - si ipotizza - portarlo alla decisione di compiere il gesto estremo.

L'indagine, condotta dai carabinieri di Gragnano e di Castellammare di Stabia, è quantomai delicata. Quello che in un primo momento sembrava essere un tragico incidente domestico, con il ragazzino che si sarebbe sporto dalla finestra per aggiustare il cavo dell'antenna tv, adesso assume i contorni di un vero e proprio "giallo" dai risvolti inquietanti. Dall'analisi dei messaggi presenti sui telefonini e i profili social della vittima e degli stessi indagati potrebbero emergere ulteriori particolari in relazione a una vicenda che appare sempre più scaturita da atti di bullismo.

Tra gli indagati c'è anche una ragazzina di appena 14 anni, la ex fidanzatina del 13enne, che avrebbe insultato e minacciato il giovane per il suo rifiuto, "spalleggiata" dagli altri componenti della banda. In tutto sono due i minorenni coinvolti, altri quattro sono maggiorenni (tra loro l'altra ragazza).

Nel frattempo, la Procura ha affidato l'incarico al medico legale per effettuare l'autopsia sulla salma di Alessandro. Allo stesso tempo, sia la famiglia di Alessandro che gli indagati hanno nominato i loro periti di parte.

La città di Gragnano dovrà attendere ancora prima di dare l'estremo saluto al 13enne, l'intera comunità è sotto choc, incredula per quanto successo.

Il sindaco Nello D'Auria - che ha annunciato il lutto cittadino nel giorno dei funerali - ha manifestato tutto il suo cordoglio alla famiglia del giovane. "Sono legato ai familiari di Alessandro da una profonda amicizia e da quando è successo questo tragico evento condivido una piccola parte dei miei giorni con loro - ha scritto su Facebook -. Proprio per questo parlo alla città a nome mio e a nome della famiglia: la mobilitazione social e il cordone di affetto di queste ore fanno sentire meno sole le persone che amavano e amano Alessandro. Ciò nonostante, chiediamo a tutti di attendere il giorno dei funerali per partecipare al dolore che ha sconvolto tutti noi e dimostrare che questa città è vicina alla famiglia. Aggiungo - conclude D'Auria - che ogni attività intrapresa dall’Amministrazione è condivisa con la famiglia a cui tutti noi stiamo facendo sentire la nostra vicinanza".