A cura della Redazione

Si è tenuto ieri, 22 ottobre, il primo degli incontri tra la direzione degli scavi di Pompei e le associazioni degli operatori del turismo (guide agenzie e tour operator). All’ordine del giorno la difesa dei siti vesuviani da iniziative ed abitudini che possono danneggiare i siti archeologici (in particolare gli scavi di Pompei). Sotto accusa gli adesivi dei gruppi di visita per identificarsi e soprattutto fare pubblicità alle compagnie turistiche internazionali. Dovrebbero essere attaccati alle magliette ma si trovano dappertutto negli scavi (statue, mura, affreschi, pavimenti e persino mosaici). Intanto i coloranti e le sostanze chimiche di cui sono formati creano danni gravi al patrimonio del Paese. Ecco perché questa prima riunione operativa è stata dettata dall’esigenza di individuare possibili soluzioni alternative per risolvere il problema dei cosiddetti sticker (distintivi dei gruppi in visita agli scavi), il cui distacco, involontario o meno, provoca danni evidenti alle superfici archeologiche e ai mosaici sui quali si fissano. I restauratori che hanno operato in questo periodo negli scavi hanno richiamato l’esigenza di vietarne l’uso. La soprintendenza ha inteso bene convincere i ceti produttivi del turismo a ricercare le migliori soluzioni alternative da adottare con urgenza per rispettare le esigenze degli operatori di identificare i gruppi al fine gestirne i flussi e garantirne la sicurezza, e quelle sacrosante della Soprintendenza (in rappresentanza degli interessi nazionali) di salvaguardare le strutture archeologiche.

La massima collaborazione è stata richiesta agli operatori del settore nel sensibilizzare i turisti ad evitare il distacco degli adesivi e ad attivarsi per la loro immediata rimozione in caso di perdita. Ma sarebbe meglio trovare un distintivo alternativo a basso impatto d’inquinamento per l’ambiente ed il paesaggio. L’incontro è stato il primo passo verso l'apertura di un tavolo di confronto costante con gli operatori del settore, al fine di migliorare l'organizzazione delle attività della Soprintendenza in termini di tutela e salvaguardia del sito, e degli operatori stessi in vista di una migliore e più funzionale fruizione del monumento. Sono tante le problematiche che investono le responsabilità dei visitatori (esempio i flash delle macchine fotografiche che possono rovinare gli affreschi nei casi dei matrimoni che vengono immortalati con foto nelle stanze di villa dei Misteri). La collaborazione dei ceti turistici può comportare enormi vantaggi per tutta la comunità sensibile.