A cura della Redazione

«Nessun tema più della Misericordia sembra identificare il pontificato del nostro Papa. E nessun tema, si può aggiungere, lega in maniera più significativa questo Giubileo alla realtà del Santuario di Pompei, casa di Maria e casa di misericordia, monumento vivo di una pietà nutrita dalla fede e costruita con i mattoni di una carità operosa». È l’inizio del messaggio che l’Arcivescovo, mons. Tommaso Caputo, indirizza alla comunità pompeiana in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco.

Il documento sottolinea come la città mariana abbia, nella sua storia, «un grande filo conduttore: la misericordia». Intorno alla città di Maria, infatti, come sottolinea il Pastore della Chiesa pompeiana, «ogni testimonianza ha la garanzia di un nome e di un volto: il Beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario, dal quale tutto ha preso avvio».

Il messaggio è anche un invito al perdono, alla vera misericordia tra fratelli. «Il perdono – scrive mons. Caputo – è l’espressione di un coraggio estremo, è amore vero, il più autentico, perché il più disinteressato». E, ancora una volta, indica nella Vergine Maria l’esempio da seguire: «A Pompei, più che altrove, c’è una guida sicura per indirizzarci verso questo cammino di conversione. La guida è Maria, Colei che col Rosario ci offre la catena dolce che ci rannoda a Dio e ci fa fratelli. È Lei, nostra madre dolcissima, Madre di Misericordia, ad attendere tutti noi al varco verso la Porta Santa».

Il Giubileo, ormai alle porte, a Pompei avrà inizio il 13 dicembre, quando mons. Caputo aprirà la Porta della Misericordia della Basilica mariana. L’appuntamento è alle 16.00 al Centro Educativo “Bartolo Longo” da dove, in processione, si raggiungerà il Santuario. Dopo l’apertura della Porta, sarà celebrata la santa Messa, presieduta da mons. Caputo.

(MARIDA D'AMORA)