A cura della Redazione

Dopo l’ufficialità di due candidati sindaco (anzi tre se si aggiunge Giuseppe Alviti, che però è sconosciuto a Pompei) si attende che si concludano gli ultimi colloqui (il big bang è previsto per Pasqua) per conoscere il nome degli altri pretendenti alla prima poltrona di Palazzo de Fusco insieme alle formazioni civiche (o politiche) che li accompagneranno nella tornata elettorale dell’11 giugno. La prima considerazione spontanea è che dalle ultime alleanze prescelte dipenderanno gli scenari futuri riguardo alle probabilità che si decida al ballottaggio finale (o meno) il vincitore che comanderà il futuro amministrativo di Pompei, a causa del peso che le medesime potranno avere ora o successivamente in fase di eventuale ballottaggio. In parole povere, dopo Nino Coccoli per Programmiamo Pompei e Pietro Amitrano per il centrosinistra, sembra probabile (anzi quasi sicura) la candidatura di Andreina Esposito (pediatra) per il centrodestra. Il candidato del gentil sesso, che non è una faccia nuova alla politica pompeiana, viene detta accompagnata da una forza in termini di liste (UdC più liste civiche) pari a quella del centrosinistra. Chiaramente si dovrà verificare alla luce dei dati di fatto (cioè dei candidati in carne ed ossa) la portata delle formazioni elettorali che scenderanno in campo.

Un discorso di pari portata vale per l’avvocato Domenico di Casola, parimenti molto stimato sul piano professionale forense e conosciuto per il suo trascorso politico a Palazzo de Fusco. Di Casola sarebbe sostenuto, secondo le indiscrezioni, da cinque liste civiche. La novità politica è, però, che in campo entrerebbe in gioco anche “Campania Libera”, vale a dire la lista elettorale espressione del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Un particolare non certo di secondo piano che pone le premesse di una partita congressuale giocata sul campo da due diverse anime del Partito Democratico. Alla fine saranno i voti dei pompeiani che usciranno dall’urna  l’11 giugno a dire se sono più rappresentativi del Pd campano i politici vesuviani che operano nella lista ufficiale di partito o prevarrà la forza di quelli scesi in campo nella lista "civetta” (“Campania Libera” di Pompei).

La discesa in campo di questo simbolo “parallelo” a quello della Sinistra moderata italiana ha fatto aumentare la carne a cuocere. Resta poi in campo la comprensibile indecisione di Luigino Vassallo. Ha registrato una delusione al tavolo di centrosinistra più o meno replicata a quello di centrodestra. Comprensibile il suo orientamento verso il “terzo polo” che s’intende formare intorno ad Alternativa Pompeiana. La complicazione nasce dal fatto che nella sua formazione hanno opinioni diverse in tema di alleanza (l'atlernativa è proseguire da soli). Non sono tutti d’accordo. Alcuni sono attratti dal “fascino” della prima donna candidata a sindaco di Pompei, altri preferirebbero approdare sul versante di “Alternativa Pompeiana”. Altri ancora vogliono restare la “quarta gamba” del tavolo elettorale di  Pompei. Appare chiaro a tutti che la divergenza di opinioni dei moderati viene seguita con attenzione da tutto il ceto politico pompeiano, convinto che la risoluzione adottata da Vassallo e compagni giocherà sugli equilibri ancora precari assumendo un peso decisivo nel prosieguo della campagna elettorale appena partita.

twitter: @MarioCardone2 

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