Rischio roghi, ordinanza del sindaco Ciro Borriello. Nei giorni caldi dell’estate il primo cittadino chiede di bonificare i terreni incolti e i siti inquinati che potrebbe dare origine a problemi di natura igienico-sanitaria oltre ovviamente a incendi.
In particolare Borriello ha puntato la sua attenzione su quelle aree “consapevolmente abbandonate dai proprietari e/o conduttori, ricoperte da una folta vegetazione spontanea, rovi e arbusti, oggetto di deposito di materiale di risulta e di rifiuti eterogenei, tali da provocare per incuria, seri problemi di igiene, dando atto alla proliferazione di ratti e di animali nocivi di ogni specie, nonché causa predominante di incendi”.
Per questo motivo il sindaco, con il provvedimento sottoscritto nei giorni scorsi, ordina “ai proprietari e/o conduttori degli appezzamenti di terreno non coltivati, di verde urbano, di immobili, agli amministratori di stabili con annesse aree a verde, ai responsabili di cantieri edili e stradali, ai titolari di strutture artigianali e commerciali con annesse aree pertinenziali, a tutti i possessori potenziali di siti inquinati, di effettuare i relativi interventi di bonifica a propria cura e spese dei terreni invasi dalla crescita di vegetazione spontanea e deposito di qualsivoglia materiale eterogeneo abbandonato, mediante la rimozione di ogni elemento o condizione che possa rappresentare pericolo per l'incolumità e l’igiene pubblica, in particolar modo provvedendo alla eliminazione di sterpaglie e cespugli, nonché al taglio di siepi vive, di vegetazione e rami che si protendono sui cigli delle strade, mantenendo per tutto l'arco dell'anno, e in particolar modo nel periodo estivo, le condizioni di igienicità e vivibilità del territorio”.
“I predetti interventi di bonifica – scrive ancora il primo cittadino – dovranno comunque essere effettuati provvedendo alla corretta rimozione, all’occorrenza avvalendosi anche di ditte specializzate, dei rifiuti depositati incautamente in detti siti e quant’altro possa essere veicolo di incendio o pericolo per l'incolumità e l'igiene pubblica, con l'avvertenza che in caso di inosservanza il personale incaricato emetterà d'ufficio, a carico dell'inadempiente, eventuali provvedimenti in merito, ricorrendo inoltre, se il caso lo richiede all’assistenza della forza pubblica”.
Con questa ordinanza è fatto divieto assoluto di accendere fuochi in prossimità di boschi; bruciare sterpaglie, rovi e tutto ciò che potrebbe provocare seri e indiscriminati incendi; fare uso improprio di apparecchi a fiamma libera e/o elettrici che producono faville, se non dopo aver interessato l'ufficio preposto, informandosi a riguardo sull’uso del fuoco (telefonando al 1515). “I cittadini – è uno dei passaggi finali dell’ordinanza – che si rendono colpevoli di inadempimenti a tali provvedimenti, saranno considerati responsabili dei danni arrecati a persone, beni mobili ed immobili, e se necessario saranno denunciati alle autorità preposte”.