A cura della Redazione

Ancora una commedia della tradizione teatrale napoletana, "Na Santarella", è stata rappresentata al Teatro Politeama di Torre Annunziata, il 26 e il 27 gennaio, dalla compagnia amatoriale "Attori per caso".

Questa commedia, scritta da Eduardo Scarpetta, fu messa in scena per la prima volta, il 15 maggio 1869, al Teatro Sannazzaro di Napoli ed ebbe un così grande successo che fu replicata per 110 sere consecutive a teatro esaurito. La commedia affronta il tema della maschera dietro la quale spesso l'uomo è costretto a nascondersi. Infatti don Felice, per necessità fa l'organista del convento delle Rondinelle e insegna musica sacra alle educande del convento, nascondendo la sua vera aspirazione, che è quella di comporre allegre operette.

Anche Nannina, un'educanda, detta Santarella per il suo comportamento ingenuo e innocente, nasconde dietro questa maschera di perfezione morale il suo carattere esuberante e la sua passione per il canto e l'operetta. I due personaggi sono stati interpretati da Felice Pinto e Anna Scognamiglio, che hanno recitato con grande disinvoltura e padronanza scenica. Divertente e realistica è la scena in cui Felice Pinto, seduto su una sedia, racconta al pubblico con la forza delle parole, con la mimica, fatta di smorfie e di sguardi, dei pugni ricevuti sul naso per gelosia da Cesira, la prima donna dell'operetta da lui composta. Riesce a comunicare il dolore con una tale naturalezza che agli spettatori è parso di sentire arrivare anche sul proprio naso la forza di quei pugni.

Bravi anche tutti gli altri attori da Augusto Avitabile (Michele, custode del convento) a Gianna Machinè (Biasella, cuoca del convento), da Giuseppina Valerio (Donna Rachele, superiora del convento) a Concetta Bifulco (Suor Teresa), da Vincenzo Di Luca (il maggiore) a Ugo D'Aquino ( il tenente), da Flavia Oliva (Lucia) a Marco Lavorante (Gennarino), da Gennaro Oliva l'impresario) a Lucia Fabbrocino (Cesira, la prima donna), da Michela Iorio (Amelia) a Roberta Pinto (Elvira), da Martina Lettieri (Carmela) a Simone Massa (Ciccillo), da Antonio Stile (il marchesino) a a Glauco Simonetti (il delegato di P.S.) a Michele Sparavigna (Don Gaetano), che hanno contribuito alla buona riuscita dello spettacolo, che è risultato scorrevole, divertente, con numerosi momenti di comicità. Ancora una volta gli Attori per caso, guidati da Emma Minervino, hanno dimostrato la loro bravura e la voglia di stare insieme, uniti dalla comune passione per il teatro. Il pubblico li ha ripagati con applausi prolungati e calorosi. 

Grande successo ha poi riscosso il bellissimo discorso finale di Felice Pinto che parlato della sua passione per il teatro, una passione nata e portata dentro sin da piccolo, da quando suo padre gli faceva ascoltare, da quelli che una volta erano i dischi a 33 giri, le commedie del grande Eduardo De Filippo. Una passione che non sapeva di avere fino a quando, dieci anni fa, è entrato a far parte della Compagnia.

«Il teatro regala emozioni - ha detto Pinto - non solo allo spettatore che, attraverso lo spettacolo, può vivere mille storie e mille vite, ma anche all'attore, che sul palcoscenico ogni volta vive una nuova esistenza diversa dalla sua. Il teatro - ha proseguito -, a differenza del cinema, è fatto da persone vere che ogni sera entrano in contatto diretto con il pubblico, dando vita ogni volta a uno spettacolo diverso, perché diverse sono le emozioni e diverse le empatie che si creano con gli spettatori. In futuro - ha concluso Pinto - tante cose cambieranno, ma il teatro ci sarà sempre».

Ancora una volta una serata di emozione e di grande divertimento all'insegna della beneficenza. Infatti l'incasso sarà devoluto alla Missione dei frati francescani in Congo.

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