A cura della Redazione

Continuano gli appuntamenti della “Settimana dello scrittore – Ricordando Michele Prisco” presso la libreria Libertà di Torre Annunziata.

Ieri, giovedì 30 giugno, è stata la volta della presentazione di due libri, entrambi su Diego Armando Maradona: “Maradò. Viaggio emozionante nella Napoli di Maradona”, di Anna Copertino, e “Il poema di Diego”, di Cristian Izzo.

Ospite della serata, l’ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino, 91 anni ben portati

Un ritorno al passato per colui che fece grande il Napoli, con la conquista di due scudetti, una Coppa Uefa, una Coppia Italia e una Supercoppa italiana.

Era il 30 giugno 1984 quando la società Calcio Napoli comprava Diego Armando Maradona. Qualche giorno dopo, il 5 luglio, allo stadio San Paolo, di fronte a circa settantacinquemila spettatori festanti, il giocatore veniva presentato al suo nuovo pubblico.

Ieri, 30 giugno 2022, a distanza di 38 anni, Ferlaino ripercorre quei momenti magici che permisero di portare nella città partenopea il più grande giocatore mai esistito al mondo: Diego Armando Maradona.

“Il mio Napoli mi è costato tanti sacrifici ma mi ha dato pure tantissime soddisfazioni – esordisce così il presidente Ferlaino -. Per portare Diego a Napoli ho dovuto affrontare un grande combattimento. Nella vita ci sono serie di combinazioni negative e positive. Per l’acquisto di Maradona si è verificata una serie di combinazioni tutte positive. Al comune di Napoli era sindaco Enzo Scotti, mio amico, che potè intercedere con il Banco di Napoli per la fideiussione bancaria di 13 miliardi di lire da dare in garanzia al Barcellona (il Napoli pagò Maradona con tre rate annuali). Il presidente del Banco di Napoli, Ferdinando Ventriglia, accettò e la preparò, dicendomi di ritirarla la domenica mattina. Ancora oggi ho il numero di telefono di Diego e non riesco a cancellarlo. Un giorno chissà gli telefonerò, sperando che lui abbia il cellulare con sé – dice sorridendo Ferlaino -”.

Poi ha spiegato il suo primo incontro con Maradona. “Sono andato a trovarlo a Barcellona nella sua villa – afferma -. Io ero impacciato perché avevo di fronte Diego, lui lo era altrettanto perché aveva di fronte il presidente del Napoli. Alla fine non ci dicemmo quasi niente. Se Diego avesse giocato in questa epoca, il suo valore sarebbe stato indeterminabile”.  

(Nella foto, Corrado Ferlaino con la sua quarta moglie Roberta Cassol e il direttore artistico di questa prima edizione, nonché scrittore, Francesco Paolo Oreste)