A cura della Redazione

Gli agenti della Polizia Municipale di Napoli, supportati dalla Polizia di Stato, hanno sequestrato e chiuso tre attività etniche adibite alla preparazione e somministrazione di alimenti.

L’intervento, effettuato in via Torino, era finalizzato alla salvaguardia della salute dell’utenza, degli stessi lavoratori e dei cittadini residenti.

Un primo immobile dislocato su più livelli, per circa 400 mq complessivi, era stato adibito all’esercizio di un’attività di panificazione, preparazione e somministrazione al pubblico di alimenti. Era inoltre adibito a punto vendita al dettaglio di carni, tutte e tre in allarmanti condizioni igienico sanitarie. In carenza di un sistema di filtraggio idoneo ed omologato, i fumi provenienti dalla cottura dei cibi erano diffusi nei locali e all’esterno in contrasto alla vigente normativa, inoltre non è stata esibita la documentazione per la tracciabilità dei rifiuti speciali prodotti (oli esausti, ecc.), ed ispezionando il frigo si è riscontrata la mancanza dell’indicatore della temperatura di esercizio. Rinvenuti, infine, miscelati tra loro, alimenti privi delle indicazioni obbligatorie come la provenienza e la scadenza.

In un secondo locale c'era un’attività di preparazione e vendita di alimenti con vasche per la frittura della capienza di circa 100 litri, contenenti olio esausto evidentemente utilizzato da molto tempo. Documentazione connessa allo smaltimento del tutto assente, inoltre gli oli che trasbordavano dalle friggitrici rendevano scivoloso il pavimento in modo da impedirne persino l’accesso, ed anche in questo caso i fumi della combustione erano diffusi all’interno e nell’ambiente esterno in assenza di un idoneo sistema di filtraggio e gli alimenti pronti per la cottura erano tenuti in secchi in un frigo non funzionante.

Per la terza attività di somministrazione di alimenti sequestrata, è stato accertato al piano interrato un locale adibito a cucina in pessime condizioni igieniche, il sistema di aspirazione dei fumi fuori uso con filtri mai sostituiti e un impianto elettrico non a norma con cavi volanti fatti passare addirittura attraverso le tubazioni degli scarichi fognari per poi collegarsi alle attrezzature.

Tutti i locali delle attività non rispondenti alle norme venivano pertanto sottoposti a sequestro penale.

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