A cura della Redazione

Il Movimento 5 Stelle riaccende i riflettori sul problema della legalità e sulla incandidabilità dei nomi coinvolti nello scioglimento dello scorso consiglio comunale per mafia.

 “Il nostro patto che garantisce legalità, pari dignità tra forze politiche e stabilità di governo non è stato accettato dai partiti del campo largo – afferma la candidata sindaca Mariantonietta Zeppetella -. La nostra battaglia ideologica, oltre che di merito per le continue proposte di legge in Parlamento, non è stata accolta positivamente. Eppure, una città con vocazione turistica che viene sciolta per mafia (e non è la prima volta) non è un bel biglietto da visita per nessuno né per gli operatori turistici né per gli investitori né per i commercianti tantomeno per chi ha un b&b o una casa vacanze”.

Poi Zeppetella aggiunge: “Oggi, chi politicamente si offre di riscattare l’intera città da quest’onta non sta parlando in modo critico e neanche costruttivo di legalità! Non vedo tanta enfasi sui temi della trasparenza amministrativa o sulla corruzione che ha coinvolto, nel passato recente, un dirigente, uomo di fiducia, scelto dal Partito Democratico. Sembra che il problema sia stato risolto con due anni di commissariamento, con due anni di sospensione della democrazia rappresentativa La nostra proposta è stata quella di non far partecipare alle elezioni persone, liste civiche e partiti coinvolti o citati nel decreto di scioglimento. Noi non abbiamo scheletri negli armadi e neppure “cacicchi” da accontentare. Nessuno sta parlando di Camorra, di infiltrazioni, di contrasto alla illegalità. Nei fatti, il problema è stato accantonato e questo lo trovo estremamente grave. Noi presenteremo la nostra lista elettorale anche al vaglio della commissione parlamentare d’inchiesta sulle mafie - conclude - per fugare ogni dubbio sulla incandidabilità dei nostri candidati. Non ci limiteremo ad una autocertificazione o alla sola presentazione dei carichi pendenti e dei casellari giudiziali, per altro previsti per Legge”.