A cura della Redazione
E’ davvero un altro Savoia! Probabilmente in pochi, fino ad un mese fa, avrebbero scommesso su una ripresa tanto repentina dei torresi che, dopo il successo in Coppa Italia, centrano anche il sesto risultato positivo in campionato. La stessa squadra che ad inizio stagione ha tentennato e fatto penare tanto i propri sostenitori, adesso sta sbalordendo e divertendo non solo il pubblico amico. Arrivati alla vigilia del big match con il Brindisi, Incoronato e compagni possono contare nuovamente sul calore del Giraud (che riapre i battenti dopo le due trasferte consecutive della squadra), spronati soprattutto da un morale che negli ultimi giorni si è mantenuto altissimo. La cura di Agovino, dunque, continua a produrre i frutti sperati; per il tecnico di San Giuseppe Vesuviano si tratta di un vero record personale. Il Savoia, da quando l’ex coach del Terzigno è tornato al timone del gruppo, ha infatti centrato tre vittorie, di cui due in trasferta (sui difficilissimi campi di Barletta e Matera) ed un pareggio. Ciò sta a significare che nel giro di poche settimane i bianchi hanno conquistato ben dieci punti sui dodici a disposizione, linfa necessaria per tirarsi fuori dalla zona retrocessione e avvicinarsi poco alla volta ai quartieri alti della classifica. Riguardo ai due importantissimi successi ottenuti lontano dal Giraud bisogna sottolineare alcune cose: a Barletta gli uomini di Agovino hanno violato l’imbattibilità interna della squadra pugliese, mentre a Matera , oltre ad aver sconfitto un nemico ostico da sempre, il tecnico ha scacciato il fantasma della retrocessione. Furono proprio i bianco-azzurri, infatti, che due anni fa spedirono il suo Terzigno nel campionato d’ eccellenza. Si è trattata di una vera metamorfosi per l’allenatore torrese. Lui stesso ha affermato di essere innanzitutto un uomo diverso da quello conosciuto ad inizio campionato. Superato il periodo critico, adesso il desiderio più grande di Massimo Agovino è quello di non far pentire la dirigenza di piazzale Gargiulo di averlo reintegrato in società. Il trainer oplontino, in seguito all’infortunio del giovane Caso, ha abbandonato il 4-2-3-1 ed è ritornato al 4-3-3 puro (questa volta il suo modulo spregiudicato non è stato criticato!). Ma qual è stato il meccanismo che ha fatto d’improvviso cambiare la rotta? Il tecnico vesuviano ha dato la sua interpretazione dei fatti. “E’ venuta fuori la forte consapevolezza di non poter più andare avanti in quel modo - sostiene Agovino - e che la piazza di Torre Annunziata non meritava uno spettacolo tanto indecoroso. Quando sono andato via penso che qualcosa sia cambiato innanzitutto nella testa dei giocatori. Forse hanno capito che non era tutta colpa del sottoscritto e, al mio ritorno, hanno dimostrato un atteggiamento in campo completamente diverso”. Per Massimo Agovino è stata la motivazione a fare la differenza in queste ultime quattro partite. “Proprio quella che è mancata in precedenza, era un gruppo spento, svogliato, nervoso. Adesso gioca con molta più tranquillità - continua il tecnico - io stesso sono diverso, prima di ogni partita chiedo loro di andarsi a divertire e di non pensare a nient’altro. L’importante è lavorare in modo serio, rispettando la maglia bianca e la città che rappresenta”. Il match contro il Brindisi è atteso con trepidazione dai sostenitori torresi, ancora indisponibile lo squalificato Stanzione. Certo, la squadra bianco-azzurra non è più la corazzata degli anni passati, ma il blasone e le motivazioni dei pugliesi non possono essere sottovalutati. Lo stesso Agovino predica umiltà e piedi ben piantati a terra. “Attenti a farci prendere dall’euforia del momento. Partite facili non ce ne sono e non dimentichiamoci che proprio il Brindisi è una signora squadra, costruita con l’obiettivo della promozione. Sono fiducioso perché in noi è cresciuta l’autostima e siamo molto più positivi, ma guai ad abbassare la guardia ora. Basta poco per essere risucchiati in fondo alla classifica”. Se la situazione è migliorata è inevitabile attribuirne il merito anche a Luigi Giannatiempo. Il neo presidente ci tiene a sottolineare che il progetto abbracciato non sarà a breve scadenza: “Sono venuto a Torre Annunziata per fare cose importanti, sarà il tempo a darmi ragione o a screditarmi. Non ho investito solo denaro in questo programma - dice il massimo dirigente - ma tanta passione e voglia di vincere. I risultati positivi stanno solo rafforzando ulteriormente il rapporto tra me e la squadra. Fino a quando sarò circondato dalle tante persone serie che sono attualmente al mio fianco, non lascerò questa società. Questo progetto mi sta coinvolgendo parecchio - conclude - e se sono sceso in campo è perché voglio vincere ed arrivare lontano con il Savoia”. Il sodalizio torrese ha attuato un’autentica rivoluzione nell’ambito della distribuzione delle cariche sociali. Come accennato, il socio di maggioranza Luigi Giannatiempo (nella foto), titolare del 30% delle quote, è il nuovo presidente. Eletti anche due vice presidenti: si tratta di Alfonso Malacario (area amministrativa) e Roberto Azzurro (area legale). La carica di direttore generale, invece, sarà ricoperta da Massimo Lafranco, mentre quella di team manager è andata ad Alessandro Farinelli. L’intero organigramma verrà ratificato ed ufficializzato nella prossima assemblea dei soci che si terrà il 29 novembre. Intanto, il Comitato Interregionale ha reso noto gli accoppiamenti per gli ottavi di finale di Coppa Italia di serie D. Il Savoia, mercoledì 28 al Giraud incontrerà il Morolo, squadra dell’omonima città in provincia di Frosinone. La gara di ritorno si disputerà il giorno 12 dicembre allo stadio “Nando Marocco”. I biancorossi hanno guadagnato l’accesso agli ottavi di finale battendo in casa il quotato Campobasso con il risultato di 2-1. IVANA SAMMARCO