A cura della Redazione

Botta e risposta tra l'ormai ex calciatore del Savoia, Crescenzo Liccardo, e il club. In una intervista rilasciata a Metropolis, il centrocampista (già capitano) si scaglia pesantemente contro l'allenatore Luigi Squillante, reo di non apprezzarlo soprattutto come uomo. Una diatriba, quella con il tecnico, che sarebbe insorta però per motivi tattici, relativi alla posizione in campo del calciatore, e che è poi sfociata con la risoluzione consensuale del rapporto che lo legava alla società di Torre Annunziata, all'indomani del match di campionato contro il Sorrento, durante il quale Liccardo fu sostituito. 

Questo un passaggio significativo dell'intervista: «Ho sbagliato a reagire calciando le bottigliette e dicendo parole, perchè comunque Squillante è più grande di me. Mando un messaggio a Mignano dicendo che voglio andare via, perchè non voglio creare problemi alla società e alla squadra visto che il rapporto col mister è rotto. La società, che voglio ribadire si è sempre comportata benissimo ed è formata da persone perbene che possono portare Savoia davvero in alto, mi comunica che sono multato e che non indosserò la fascia da capitano. Accetto la decisione, ma il martedì mi comunicano che sono fuori rosa. Successivamente si decide di fare un confronto anche col mister, ma Squillante ribadisce: ‘O va via lui, o io’. Al che non ho potuto far altro che andare via. Non mi ha rispettato come capitano e il mio addio è dovuto solo a lui, visto che si poteva recuperare ed ero pronto a farlo ma ha imposto ‘o me o lui’ alla società».

Liccardo invece elogia i tifosi torresi: «Non posso che ringraziarli - ha detto nell'intervista -, perché mi hanno sempre trattato bene e chi era vicino a noi conosce la verità. Un giorno tornerò al Savoia, perchè questa maglia è una seconda pelle».

Dal canto suo il club, con una nota ufficiale replica in modo altrettanto duro al suo (ex) tesserato, al quale viene innanzitutto contesto di aver rilasciato l'intervista senza autorizzazione. «Pur essendo fra i primi calciatori ad essere confermati per la stagione in corso, ha tergiversato fino alla metà di agosto per la firma ufficiale, facendo presente al vicepresidente Mazzamauro ed ai direttori Mignano e Rais di aver ricevuto un’offerta migliore da una società di Eccellenza campana e, pertanto, di voler andare via. Decisione poi rientrata per l’intervento dei suddetti dirigenti - scrive la società -. Ed è stato lo stesso Liccardo a mal sopportare, fin dai primi giorni di ritiro, la leadership di un calciatore come Costantino, tesserato da diversi anni con la precedente squadra di questa società, arrivando al litigio con lo stesso nel giorno della presentazione della squadra, che ha portato, poi, di fatto alla cessione dell’attuale calciatore del Sorrento».

«Per quanto concerne l’utilizzo del calciatore, viste le qualità fisiche e tecniche dei giocatori facente parte la rosa del Savoia, il tecnico ha pensato che Liccardo potesse essere più produttivo come mezz’ala che come regista. Fermo restando che è una prerogativa dell’allenatore decidere dove e come utilizzare un calciatore», continua ancora la nota.

Infine, viene stigamtizzato il comportamento di Liccardo nella gara col Sorrento, che di fatto ha portato all'allontamento del calciatore. «Si è reso protagonista di un atteggiamento altamente irriguardoso nei confronti di mister Squillante, dei calciatori presenti in panchina e della società stessa. Un comportamento sbagliato aggravato dal fatto di essere il capitano della squadra. Nella giornata successiva, prima dell’inizio dell’allenamento, al cospetto di mister e squadra al completo, il direttore Mignano ha chiesto le scuse del giocatore, comminandogli una multa e comunicando la perdita dei gradi di capitano. Non solo le scuse di Liccardo non sono arrivate, ma davanti ai componenti dello spogliatoio, il giocatore ha sottolineato all’allenatore che “O mi fai giocare da centrale oppure mi mandi in tribuna e ti prendi le tue responsabilità con la piazza”. È solo a questo punto che si è definitivamente rotto il rapporto col calciatore. Una società, che crede fermamente nell’importanza di un gruppo compatto e nel lavoro del suo staff - conclude il comunicato - non può permettere atteggiamenti da prima donna a nessuno, per rispetto in primo luogo dei componenti della rosa che con impegno e serietà lavorano ogni giorno per onorare questa maglia».

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