A cura della Redazione

I finanzieri del Comando Provinciale di Milano stanno procedendo in queste ore all'esecuzione di 10 ordinanze di custodia cautelare (di cui tre in carcere), disposte dal G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di altrettanti indagati - a vario titolo - per associazione a delinquere di stampo mafioso, detenzione illegale di armi, traffico internazionale, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e reimpiego di denaro di provenienza illecita.

Le attività investigative, condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano sotto la direzione della D.D.A della Procura della Repubblica di Napoli, hanno consentito di ricostruire la storia criminale di un esponente di una nota famiglia camorrista del napoletano, il quale dopo aver operato per anni nel settore del traffico internazionale di stupefacenti, ha trasferito gradualmente i propri interessi economici, unitamente al proprio nucleo familiare, nella provincia milanese.

In tale ambito territoriale, reimpiegando le cospicue risorse finanziarie illecitamente accumulate nel corso delle pregresse attività criminali, ha sviluppato molteplici attività imprenditoriali nel settore della ristorazione nonché della produzione e commercio di prodotti caseari.

Gli accertamenti bancari e patrimoniali, eseguiti in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza, hanno consentito di ricostruire nel dettaglio l'evoluzione degli investimenti e delle attività imprenditoriali riconducibili al principale indagato soprattutto in Lombardia e Campania.

Contestualmente all'esecuzione delle ordinanze, si sta procedendo nelle province di Milano, Napoli e Caserta, con il supporto dei Reparti del Corpo territorialmente competenti, a numerose perquisizioni nonché al sequestro di beni immobili e terreni, autoveicoli, conti correnti, complessi aziendali, cavalli da corsa e capi bufalini, per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro.

(comunicato GdF)