A cura della Redazione

«Il tema della legalità e il recupero del ruolo della politica va oltre la vicenda di De Luca. Abbiamo lasciato il passo alla magistratura che è stata chiamata a svolgere un ruolo di supplenza». Lo afferma in una nota Severino Nappi (foto), componente della Direzione nazionale NCD ed ex assessore della giunta Caldoro.

«E la politica, ancora una volta, ha perso l'occasione per affermare la propria credibilità. Se c'era un vuoto istituzionale da coprire, spettava alla politica farlo. E molto prima - spiega ancora Nappi -. Non a caso il Governo ha agito come sappiamo. Adesso si aprirà necessariamente una stagione di ricorsi e processi: civili, penali e amministrativi. Abbiamo solo consentito a De Luca di scegliersi un vice. Resta del tutto immutato, invece, il tema della debolezza della Regione nei confronti del Paese e dell'autorevolezza dell'azione di un governo regionale a tempo e zoppo. Il caos non è affatto scongiurato perché il 17 luglio è già prevista la prima discussione sul provvedimento di oggi che, da giurista, stupisce se non altro perché contrasta con quanto la magistratura ha sempre deciso in questa delicata materia, seppure in vicende di minore clamore mediatico. La nostra battaglia continua, su due fronti. Quello della tutela della legalità, perché alla base di tutta questa situazione folle c'è un grande inganno. E quello della politica - conclude Nappi -, perché è questo il mandato che i cittadini ci hanno affidato».

«Personalmente le decisioni analoghe non mi sono mai piaciute. E questa di De Luca mi sembra sia più che altro una decisione nella scia di quella di De Magistris». Lo dichiara Angelo Marino, consigliere regionale uscente del gruppo Caldoro Presidente. «Questi provvedimenti prendono in giro e offendono la democrazia - prosegue Marino -. C'era un unico interesse generale che non viene rispettato: quello di tenere fuori dalle istituzioni i condannati. E questo, evidentemente, non è. Per questo non possiamo tacere e non possiamo lasciare che De Luca continui a prendere in giro i cittadini».