Ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di Biagio Cava, capo dell’omonimo clan camorristico. La misura, eseguita dalla Polizia di Avellino, è stata emessa per i reati di omicidio e detenzione illecita di armi, aggravati dal metodo mafioso in ordine all’agguato commesso ai danni di Antonio e Francesco Graziano, avvenuto nel Comune di San Paolo Belsito di Napoli nel giugno del 2004.
L’efferato delitto all’epoca avvenuto, scaturì in seguito alla contrapposizione tra le due associazioni mafiose Cava e Graziano e costituì la risposta dal clan Cava alla cosiddetta strage delle donne, avvenuta nel 2002, nella quale furono uccise, da esponenti del clan Graziano, tre donne della famiglia Cava, tra cui una figlia, la sorella e la cognata, mentre un’altra figlia rimase paraplegica in seguito alle gravi ferite riportate. L’organizzazione dell’agguato e le modalità furono stabilite dal boss Biagio Cava, mandante del duplice omicidio.
L’esatta ricostruzione dell’agguato, e gli esiti investigativi dai quali si è acclarata la posizione verticistica mantenuta dal capoclan nell’ambito dell’associazione camorristica denominata clan Cava, è stata possibile grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, ma soprattutto all’intensa attività investigativa svolta da Personale della Prima Sezione - Criminalità Organizzata della Squadra Mobile della Questura.