Il 5 giugno scorso, a Caserta, tre criminali entrarono in casa della professoressa Mara Zinzi, figlia dell'ex presidente della Provincia di Caserta Domenico, per mettere a segno una violenta rapina.
Con botte, sevizie e minacce nei confronti della donna, che era in casa con il figlio e una collaboratrice domestica, cercarono di farsi dire la combinazione della cassaforte, che però non conosceva. Uno di loro la colpì addirittura al volto con una piastra per capelli, procurandole serie lesioni.
Nonostante si spostasse continuamente per non essere trovato, negli ultimi giorni gli agenti della Squadra Mobile casertana hanno individuato uno dei rapinatori, arrestato a Napoli. L'uomo è stato trovato in possesso di una carta d'identità, rivelatasi poi falsa, rilasciata dalla Repubblica Slovacca, ed era in procinto di abbandonare il Paese.
E' accusato di rapina, sequestro di persona e lesioni personali gravi.
Subito dopo il colpo, gli uomini della Mobile casertana iniziarono ad indagare, insospettendosi per le diverse contraddizioni riscontrate nelle dichiarazioni della collaboratrice domestica, tanto che iniziarono ad intercettare le sue telefonate.
Dalle indagini emerse che la donna, una 23enne originaria del Kirghizistan, era la basista del gruppo criminale, e per questo fu arrestata. Dall'analisi dei tabulati telefonici i poliziotti individuarono anche un altro rapinatore, un cittadino georgiano che, utilizzando documenti falsi, era fuggito all'estero pochi giorni dopo il colpo.
Anche il terzo rapinatore si è dileguato ed è tuttora ricercato, mentre una seconda complice, compagna dell'uomo fuggito all'estero, è stata individuata e arrestata l'estate scorsa.