A cura della Redazione

Supera i 10 milioni di euro il danno erariale per lo Stato accertato dalla Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle, a seguito di indagini della Corte dei Conti avviate dal sostituto procuratore Marco Catalano ed estese a tutto il territorio campano, hanno portato alla luce lo scandalo relativo al pagamento di una “indennità di continuità assistenziale” a favore delle ex guardie mediche (oggi medici convenzionati) nonostante essa fosse stata abolita dal 2005 ed incorporata in una più sostanziosa indennità omnicomprensiva.

I medici in questione avrebbero incassato per nove anni l’indennità senza protestare (figuriamoci se qualcuno fiatava), irregolarmente liquidata dalla maggioranza delle Asl campane. L’accertamento partito dall’Asl Napoli 1 si è esteso poco alla volta a tutta la regione facendo capire (se ancora non fosse stato compreso) come mai in Campania non sono mai sufficienti i fondi statali per l’assistenza pubblica.

A questo punto, sulla base dei risultati delle indagini della Guardia di Finanza, la Procura di Napoli ha mosso contestazioni a titolo di dolo e/o colpa grave nei confronti di 50 soggetti (sette dirigenti della Regione Campania e 43 dirigenti Asl), su cui pende la responsabilità di un danno erariale per più di 10 milioni di euro. Vagliate le responsabilità sarà anche il caso di richiedere la restituzione dei soldi incassati irregolarmente dai professionisti della ex guardia medica. In ogni caso, si dovrà fare una verifica per ogni Comune campano per capire se (e quanto) ha eventualmente incassato irregolarmente al fine di redigere un piano di rimborso.