A cura della Redazione

Alle prime ore della mattinata odierna, la Polizia di Stato del Commissariato di Scampia, in esecuzione di misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale Ordinario di Napoli e da quello presso il Tribunale per i Minori, su richiesta delle rispettive Procure della Repubblica, ha eseguito nove ordinanze restrittive della libertà personale per il reato di detenzione e cessione illecita di sostanze stupefacenti in concorso.

Le indagini, condotte anche attraverso l’utilizzo di presidi tecnologici, hanno permesso di accertare le responsabilità degli indagati nell’attività di spaccio di stupefacenti nella zona di Scampia, in particolare in via Ghisleri Lotto R (cd. Oasi del Buon Pastore), consentendo per ognuno di individuare il ruolo e le funzioni in un sistema criminale consolidatosi nel tempo.

Specifici riscontri all’attività illecita si sono poi ottenuti con l’arresto di vari spacciatori e il sequestro di diversi quantitativi di sostanze stupefacenti nel corso delle indagini protrattesi per alcuni mesi. 

In particolare, l'operazione ha condotto allo smantellamento della famiglia criminale Pandolfi. Gli elementi di prova a carico del gruppo familiare (cinque fratelli coinvolti), contiguo al clan camorristico degli "Scissionisti" (con riferimento alle famiglie Abbinante e Abete), sono stati acquisiti con due diverse modalità: la prima con l’ausilio di una telecamera esterna azionata a mano dagli agenti e da diverse angolazioni; la seconda mediante l’installazione all’interno dell’abitazione di una donna (dirimpettaia della famiglia Pandolfi) di una microspia, che ha consentito di delineare il ruolo della donna, Imma Liguori, 42 anni, la quale, oltre a custodire la sostanza stupefacente, presso la sua abitazione ospitava i soggetti coinvolti nell’attività di spaccio, che qui procedevano al conteggio delle dosi e del danaro introitato con l’attività delittuosa. Inoltre, si è proceduto al fermo e controllo di diversi acquirenti, alcuni dei quali hanno anche rilasciato formali dichiarazioni sulle modalità di vendita dello stupefacente e sui ruoli nell’attività di spaccio degli indagati.

Gli indagati avevano messo in atto un meccanismo delinquenziale quasi perfetto che ha consentito loro di operare indisturbati per lungo tempo, smerciando stupefacenti di vario tipo, il tutto nelle vicinanze o all’interno delle loro abitazioni, presenti tutte nello stesso stabile. Le attività illecite poste in essere hanno altresì costretto, in varie circostanze, gli altri inquilini dello stabile a subire soprusi, angherie e minacce.

In totale sono sette le persone sottoposte alla misura della custodia cautelare in carcere, tra cui quattro componenti della famiglia Pandolfi, e due colpite dalla misura dell’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia giudiziaria, entrambe ventenni (tra cui il quinto fratello dei Pandolfi).