A cura della Redazione

Dirigenti medici, medici specialisti, collaboratori infermieri, assistenti amministrativi, coadiutori, operatori tecnici. Sono in totale 21 le persone sospese dal servizio per cinque messi presso l'Asl di Avellino.

Dopo aver timbrato il badge, si allontanavano dal luogo di lavoro facendo rientro in più occasioni anche a distanza di diverse ore. 

L’attività di indagine, iniziata nel febbraio del 2015, ha evidenziato le dinamiche di molti dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale irpina che manifestavano una condotta anomala rispetto al regolare orario di servizio lavorativo. Sono emerse, infatti, discrasie ed atteggiamenti inequivocabili da parte di una moltitudine di dipendenti, appartenenti a quasi tutte le categorie professionali, che si allontanavano dal posto di lavoro ripetutamente.

Su autorizzazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, si avviavano indagini tecniche con l’ausilio di intercettazioni video al fine di immortalare le sospettate irregolarità poste in essere dagli indagati che, con estrema disinvoltura, si assentavano in maniera ingiustificata dall’ufficio, allontanandosi dal posto di servizio anche a bordo delle proprie autovetture e recarsi in altri luoghi per svolgere attività presumibilmente personali. 

Sono emerse condotte di concorso da parte di numerosi dipendenti che per “ coprire” le assenze dei colleghi vidimavano più volte anche per gli assenti. 

Le contestazioni, quantificate in numerosissime ore lavorative, hanno rivelato una moltitudine di comportamenti illeciti, evidenziando un modus operandi sprezzante delle regole ed incurante di ogni possibile controllo. 
Durante il periodo d’indagine si ha avuto modo di riscontrare episodi che riprendevano personale dipendente Asl guardare con circospezione in angoli della struttura sia interni che esterni, onde poter individuare apparecchiatura di videoregistrazione celata, tanto da far pensare che tale personale fosse stato allertato da fonti esterne. 

Singolare infine l’atteggiamento di uno dei dipendenti, che avvicinatosi all’apparecchiatura vidimatrice, nonostante fosse a conoscenza di essere ripreso, non lesinava atteggiamenti dispregiativi. 

Particolarmente grave si è rivelato il comportamento di una guardia giurata predisposta alla vigilanza interna, che con un cacciavite tenta di rimuovere la microcamera interna posta sul badge.

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