A cura della Redazione

Due candidate, entrambe del Pd, sono indagate dalla Procura di Napoli nell'ambito di una inchiesta su presunto voto di scambio. L'ipotesi di reato è quella di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale.

Anna Ulleto e Rosaria Giugliano, la prima in lizza per un posto in Consiglio comunale, l'altra per la Municipalità Mercato-Pendino, avrebbero - secondo gli inquirenti - ottenuto voti in cambio di promesse di inserimento nel programma lavorativo Garanzia Giovani. 

Ulleto, nella recente tornata elettorale, ha ottenuto 2.263 preferenze, e molto probabilmente siederà tra gli scranni di Palazzo San Giacomo. Giugliano, invece, non è stata eletta con le 297 preferenze ricevute.

I carabinieri hanno eseguito una perquisizione nelle abitazioni delle due donne e presso i loro comitati elettorali.

«Sono delusa e amareggiata per quanto successo in queste ore - ha scritto Ulleto sul suo profilo Facebook -. Ho deciso di non restare in silenzio perché chi ha la coscienza a posto deve sempre metterci la faccia. Consapevole che la verità viene sempre a galla e su questo confido ciecamente nel lavoro della magistratura, nei confronti della quale nutro profondo rispetto e stima. E ribadisco la mia disponibilità e collaborazione perché sono estranea a qualsiasi addebito. Nel rispetto dei miei elettori, di chi ha creduto in me e del mio partito, comunico la decisione di autosospendermi dal Pd fino a quando questa vicenda, che ha segnato in negativo la mia vita, non sarà definitivamente chiusa».

«Se saranno riscontrati i fatti su Napoli riportati dalle agenzie di stampa, il Pd sarebbe parte lesa rispetto a certi comportamenti. Auspico che la magistratura faccia il più presto possibile chiarezza su una vicenda che, se provata, va condannata e punita senza se e senza ma», ha affermato in una nota Debora Serracchiani, vice segretario del Pd, commentando le perquisizioni a Napoli.

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