A cura della Redazione

I finanzieri della Compagnia di Agropoli, su delega del Sostituto Procuratore Generale della Corte dei Conti, al temine di complesse indagini nell’ambito dell’operazione denominata “Nettuno”, hanno dato esecuzione ad un provvedimento per “danno pubblico” di oltre 700.000,00 euro che ha riguardato da vicino i vertici dell’amministrazione comunale di Capaccio (SA).

Le investigazioni sono state mirate all’emersione di un potenziale danno erariale connesso alla gestione di un complesso immobiliare di grande pregio, insistente nell’area archeologica di Paestum (riconosciuto nel 1998 quale Patrimonio mondiale dall’UNESCO) gestito dall’ENTE PER LE ANTICHITÀ E I MONUMENTI DELLA PROVINCIA DI SALERNO, con sede legale dichiarata in Salerno, presso l’abitazione privata del segretario dell’ente e condotto in locazione dalla società “Ristorante Nettuno srl”, realtà economica operante nel settore della ristorazione con sede a Capaccio, in forza di un contratto più volte rinnovato con scadenza ventennale.

Il potenziale danno erariale, in concreto, è emerso da subito dall’entità del canone annuo concordato, da ultimo pari a 12.000 euro annui, obiettivamente irrisorio, se confrontato con il pregio, la posizione e le dimensioni dell’intero complesso turistico-ricettivo locato.

Inoltre, è stato evidenziato dalle indagini condotte dalle Fiamm Gialle che tale complesso immobiliare è stato affidato in locazione alla “Ristorante Nettunbo srl" in assenza di qualsivoglia gara ad evidenza pubblica e senza valutazione circa la potenziale redditività per l’Ente locatore.

I finanzieri hanno accertato che il complesso immobiliare non era esclusivamente dedicato a struttura ricettiva, ma bensì parte di esso era destinato esclusivamente a residenza della famiglia conduttrice dell’intero complesso immobiliare. Il pregiatissimo complesso immobiliare è situato all’interno della cinta muraria dell’antica città di Paestum con vista diretta sulla Basilica e sul Tempio di Nettuno.

I finanzieri della Compagnia di Agropoli, nell’ambito delle investigazioni, hanno accertato che il complesso immobiliare fu acquistato, con regolare rogito notarile, dal Comune di Capaccio il 12.11.1931 dai fratelli Manzi/Forlani e mai più ceduto ad altro ente. Ciononostante, la gestione dello stesso è stata assunta dall’ “ENTE PER LE ANTICHITÀ E I MONUMENTI DELLA PROVINCIA DI SALERNO”. Ne è pertanto derivato un danno erariale che, a seguito delle indagini eseguite su delega della Corte dei Conti di Napoli – Procura Regionale – i finanzieri della Compagnia di Agropoli hanno quantificato per oltre 700.000,00 euro, imputati ai vari responsabili del Comune a qualsiasi livello e titolo e al segretario/amministratore dell’Ente per le antichità ed i Monumenti della Provincia di Salerno.