A cura della Redazione

Maxi operazione della Polizia di Stato finalizzata al contrasto dei furti di rame che si sono verificati, ed ancora si verificano, a cavallo tra le province di Caserta e Napoli.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno consentito di individuare l’esistenza di un di un vasto sodalizio criminale, composto essenzialmente da cittadini rumeni ed italiani, dedito ad una lucrosa attività consistente nel furto e nella ricettazione di ingenti quantità di rame, prevalentemente sottratto alle Ferrovie dello Stato o ad altri Enti, come ENEL o società telefoniche.

L’attività investigativa, perdurata per circa un anno, attraverso mirati servizi di intercettazione, sia telefonica che ambientale, disposti dai P.M. che hanno diretto e coordinato le indagini, nonché da servizi di osservazione e pedinamento, svolti anche in tempo di notte ed in zone impervie ed isolate, consentiva di accertare che la consorteria criminale che man mano andava delineandosi, operando attraverso una precisa suddivisione di ruoli e funzioni, era dedita alla sottrazione del prezioso rame dalle linee ferroviarie, sia di quello posto in opera sia di quello ricoverato in depositi di stoccaggio.

Il materiale veniva fatto poi confluire, attraverso alcuni passaggi intermedi, in alcuni grandi depositi di materiale ferroso sparsi per la Campania i quali, a loro volta, provvedevano alla “pulizia” del materiale ricettato ed alla successiva destinazione finale verso inconsapevoli fonderie del Nord, in particolare Brescia e Mantova, ovvero alla sua esportazione verso destinazioni estere, in particolare Paesi Asiatici (Cina e Corea).

Per dare un’idea della vastità del fenomeno, basti pensare che solo nel corso dell’espletamento delle varie fasi dell’indagine, venivano sottoposte a sequestro di oltre 100 tonnellate di rame di provenienza illecita sottratto, essenzialmente, dagli impianti ferroviari

A conclusione delle indagini effettuate, nell'ottobre 2013, venivano deferite alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere complessivamente  48 persone, a vario titolo ritenute responsabili dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti di rame e ricettazione dello stesso.

Il GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, accogliendo in pieno le richieste dei P.M. titolari dell’indagine, ha così disposto l’applicazione di misure cautelari diversificate nei confronti di 12 soggetti, a vario titolo ritenuti responsabili per i reati di associazione a delinquere, furto, ricettazione e riciclaggio.

Misura cautelare in carcere nei confronti di 8 cittadini rumeni; domiciliari nei confronti per 3 persone, due cittadini rumeni ed un imprenditore italiano; misura dell’obbligo di presentazione alla P. G. e la misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriali per sei mesi nei confronti di un imprenditore italiano, nonché l'effettuazione di numerose perquisizioni domiciliari ed aziendali, sono stati i provvedimenti adottati..

Risultano attualmente indagati a piede libero altri 21 soggetti di cui 8 cittadini rumeni e 13 cittadini italiani, imprenditori, titolari di aziende dedite al commercio ed allo stoccaggio di metalli ferrosi, ed in particolare di rame.

Due di essi, peraltro, sono tra i più importanti commercianti, a livello regionale, di metalli e titolari di varie società che movimentano, annualmente, ingenti quantità di metalli ferrosi.

I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polfer di Napoli che nel corso della notte e nelle prime della mattina ha eseguito 8 provvedimenti

Sono in corso altre indagini tendenti al rintraccio di altri 4 cittadini rumeni, al momento irreperibili, di cui 3 colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere ed 1 da ordinanza di sottoposizione al regime degli arresti domiciliari.

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