A cura della Redazione

Sequestro preventivo, in particolare di beni immobili e quote societarie, per 11 milioni di euro.

E' quello disposto dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica, ed eseguito dai finanzieri di Napoli.

Il provvedimento scaturisce da una complessa attività d'indagine condotta nei confronti dei componenti di un sodalizio criminale che, mediante la fraudolenta creazione ed interposizione di vari soggetti giuridici, e la conseguente emissione di fatture per operazioni inesistenti, hanno posto in essere una frode fiscale sottraendo ingenti somme all'Erario.

In totale, sono trentacinque le persone coinvolte nell'inchiesta, tutte facenti parte di un gruppo criminale con base a Napoli e ramificazioni sull'intero territorio nazionale.

Attraverso imprese cosiddette "cartiere", specializzate nelle frodi all'IVA intracomunitaria, importavano e commercializzavano prodotti informatici, carta per ufficio, carta fotografica, bobine di film estensibile, materiali plastici, casalinghi, articoli per tabaccheria e per fumatori per un giro di affariu quantificato attorno ai 50 milioni di euro.

Gli obblighi fiscali, contabili, dichiarativi e di versamento ricadevano, in sostanza, su società interposte formalmente amministrate da personaggi di comodo che si sono prestati alla frode.

Gli inquirenti hanno rilveato «trinagolazioni commerciali» con soggetti giuridici di Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Lettonia, Liechtenstein, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna.

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