A cura della Redazione

A seguito di una complessa attività di indagine patrimoniale, tesa all’aggressione dei patrimoni di mafia, personale della Divisione Anticrimine della Questura di Napoli (Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali) ha dato esecuzione al decreto di sequestro beni emesso dal Tribunale di Napoli - Sezione Misure di Prevenzione, ai sensi della normativa antimafia, nei confronti degli eredi di Gustavo Menna Nembrotte, n51 anni, deceduto il 1° agosto 2012.

L'uomo era soggetto di elevata pericolosità sociale, gravato da plurimi precedenti penali per violazione della legge sugli stupefacenti e sulle armi, furto semplice ed aggravato, resistenza a pubblico ufficiale, rapina continuata, ricettazione, evasione, minaccia, e venne assassinato in seguito ad un agguato subito nel quartiere di Forcella.

Fu condannato, con sentenza definitiva per Cassazione il 18 febbraio 2013, alla pena di anni 10 e mesi 8 di reclusione per i reati di partecipazione ad associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; in particolare, il 51enne veniva riconosciuto colpevole di essere il gestore di una piazza di hashish attiva nella centralissima zona napoletana di Piazza S. Gaetano ai Tribunali, nell’ambito di un’associazione collegata al potente clan camorristico Mazzarella.

Il decreto di sequestro di beni ai dannid egli eredi, emesso in accoglimento di articolata proposta del Questore di Napoli, ha riguardato due appartamenti ubicati nel pieno centro storico di Napoli - zona Decumani, per un ammontare che ammontare di circa quattrocentomila euro.

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