A cura della Redazione

Nelle ultime settimane, i Carabinieri del Gruppo di Castello Di Cisterna hanno intensificato i controlli ai detentori di armi.

Il bilancio è di 321 controlli, 29 persone denunciate all’autorità giudiziaria e 48 diffidate per omessa presentazione del certificato anamnestico.

Sono stati sequestrati 45 fucili da caccia, 12 pistole semiautomatiche, un revolver e un coltello, 1.371 munizioni di vario calibro e 3,6 kg di polvere da sparo.

Le denunce hanno riguardato prevalentemente i passaggi di armi ereditate o ricevute in regalo e mancate comunicazioni del cambio luogo di detenzione.

I provvedimenti di diffida sono conseguenti all’omessa presentazione del certificato anamnestico previsto dalla normativa: il Decreto Legislativo 121/2013, infatti, ha stabilito che chi detiene armi deve presentare il certificato medico di idoneità psicofisica alla detenzione, ovvero lo stesso richiesto per il rilascio del nulla osta all’acquisto previsto dall’art. 35 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

La certificazione deve attestare che il richiedente non è affetto da malattie mentali oppure patologie che ne diminuiscano, anche temporaneamente, la capacità di intendere e di volere ovvero non risulti assumere, anche occasionalmente sostanze stupefacenti e psicotrope, oppure abusare di alcol.

Sono esentati dall’obbligo di presentazione coloro che nei 6 anni antecedenti l’entrata in vigore del decreto abbiano già consegnato il certificato al momento della richiesta di una licenza di porto d’armi o di un nulla osta all’acquisto di armi.

La mancata presentazione del certificato medico entro i 30 giorni dalla diffida autorizza il prefetto a vietare la detenzione delle armi denunciate.

I controlli dei militari sono stati orientati anche a riscontrare eventuali anomalie o situazioni irregolari sulla corretta modalità di detenzione delle armi, sia per scongiurare che alle stesse possano accedere persone senza titolo, sia per evitare che le armi non correttamente detenute possano essere sottratte, ad esempio in occasione di furti.

Recenti attività investigative su diversi clan camorristici hanno infatti evidenziato che questo è uno dei canali di approvvigionamento delle armi – forse quello più importante – da parte della criminalità organizzata.

A tal proposito, i Carabinieri rammentano a chi detiene le armi che le stesse devono essere custodite in maniera “diligente”.

Sebbene la normativa non imponga particolari cautele, il criterio della “diligenza” presuppone siano, ad esempio:

– detenute all’interno di abitazioni munite di adeguate misure anti intrusione;

– custodite in appositi armadi blindati e/o casseforti;

– tenute con tutte le cautele del caso (smontate e con i componenti occultati in varie parti dell’abitazione…).

Per le sole collezioni di armi comuni la norma prevede che qualora il questore lo ritenga necessario può imporre delle prescrizioni per garantire la tenuta in maggiori condizioni di sicurezza.
Ulteriori obblighi e avvertenze:

– la detenzione di armi, munizioni e polveri deve essere denunciata all’ufficio di P.S. o alla Stazione dei Carabinieri competente per territorio. In base all’art. 38 del T.U.L.P.S., la denuncia di detenzione deve avvenire entro il termine di 72 ore dall’avvenuto acquisto (per tale ragione è importante che sul certificato di vendita dell’armiere o sull’atto di cessione tra privati, venga indicata l’ora esatta in cui si è concluso l’atto);

– le armi devono essere denunciate nel luogo in cui sono effettivamente detenute (così stabilisce l’art. 58 del Reg. del T.U.L.P.S.); ciò vuol dire che non esiste alcun obbligo di detenere le armi nel luogo di residenza o domicilio.
Giova ricordare che, fatta eccezione per chi detiene una licenza di collezione, ogni titolare di idoneo titolo di acquisto può detenere, al massimo, le seguenti armi e munizioni:

– 3 armi comuni da sparo;

– 6 armi classificate ad uso sportivo, sia lunghe che corte;

– un numero illimitato di fucili e carabine con calibro e funzionamento indicati nell’art. 13 della Legge 157 del 1992.

– 8 armi complessive tra: antiche di importanza storica prodotte prima del 1890 o con avancarica, originali; artistiche che presentano particolari finiture o fattezze come ricami in oro o pietre preziose; rare che siano in un numero limitato di esemplari – può esserlo anche la singola arma legata ad un particolare evento o personaggio storico (D.M. 14 aprile 1982);

– 200 cartucce per arma comune (art. 97 regolamento T.U.L.P.S.);

– 1.500 cartucce per fucili da caccia (art. 97 regolamento T.U.L.P.S.);

– 5 chili di polveri da caricamento.

Da non dimenticare, infine, che anche per l’acquisto di armi bianche (sciabole, pugnali e similari) è necessario essere titolari di porto d’armi o di nulla osta all’acquisto stesso e la denuncia di possesso al Commissariato di P.S. o alla Stazione dei Carabinieri competente per territorio.

Durante i controlli, svolti anche nell’ottica del contrasto a furti e rapine nell’hinterland partenopeo, non è mancato un rinvenimento di armi e munizioni.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello Di Cisterna, nella zona adiacente al campo nomadi sulla Circumvallazione esterna, hanno trovato nascoste tra cespugli e rifiuti una semiautomatica con caricatore, una seconda semiautomatica con 3 caricatori, una pistola ad aria compressa e 86 cartucce di vario calibro.

Le armi e le munizioni sono state sequestrate. Sono in corso accertamenti per verificare se siano state utilizzate per commettere reati.

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