A cura della Redazione

Abitazione privata trasformata in ricovero per animali. La scoperta è stata fatta dagli agenti della Polizia Locale di Napoli - reparto Ambientale, in collaborazione con il personale della U.O. Avvocata. Gli abitanti del condominio di cinque piani di un vico adiacente l'edificio dell’università l’Orientale, hanno fatto denuncia alle autorità competenti a causa del nauseabondo odore e dei continui rumori che provenivano da due appartamenti del secondo piano dello stesso stabile. Giunti sul posto, gli uomini della Municipale, accompagnati dal personale dell'Asl della U.O. Prevenzione Collettiva e la Veterinaria del Frullone, hanno fatto irruzione nei due appartamenti abitati da tre persone, un giovane allevatore, la madre e la zia, che coabitavano con 30 cani, otto cincillà, un pappagallo Cenerino, la cui detenzione è vietata perché specie in via d'estinzione, e addirittura una scrofa di razza vietnamita di circa un quintale. Le condizioni igienico sanitarie dei due appartamenti erano ai limiti della sopravvivenza, da qui l’origine dei cattivi odori. L'Asl ha emesso un'ordinanza di sgombero degli animali dall'appartamento e l'ordine di bonifica per il ripristino delle condizioni igieniche. 

Le tre persone sono state denunciate per la illecita detenzione del pappagallo cenerino e l'immobile è stato sottoposto sotto sequestro per abuso edilizio, il cambio di destinazione d’uso da civile (da abitazione a canile e allevamento di animali). Infine dalle relazioni dei medici veterinari e dalle condizioni generali degli animali potranno essere valutati profili dì responsabilità per il maltrattamento di animali.

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