A cura della Redazione

Grande indignazione ed estremo rammarico. È improntata a questi sentimenti la reazione del sindaco di Pollena Trocchia, Francesco Pinto, alla notizia della distruzione della Lapide di Gaetano Donizetti, uno dei siti culturali del Comune vesuviano. Fu il Conte Ambrogino Caracciolo, oltre cento anni fa, a far erigere accanto a un ulivo secolare il monumento alla memoria del maestro compositore che soggiornò, amò e si ispirò per le sue opere a Pollena Trocchia.

Ora, la lastra di marmo contenente la dedica a Donizetti e racchiusa da una struttura muraria è stata devastata da mani rimaste ignote. «Non è possibile che avvengano ancora episodi del genere in spazi pubblici o privati che siano - spiega il primo cittadino -. I làsciti del nostro passato dovrebbero essere percepiti da tutti come una ricchezza, un volàno per lo sviluppo territoriale e una fonte di orgoglio. Non possiamo essere costretti a sorvegliare ogni sito rilevante del paese, già solo pensare un’ipotesi del genere, che evidentemente non può trovare riscontro nella realtà, rappresenta una sconfitta per una comunità e una società che si dicono civili».

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