A cura della Redazione

Totò ha ricevuto, all'Università Federico II di Napoli, la laurea honoris causa alla memoria in "Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria". Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, il rettore Gaetano Manfredi, Renzo Arbore, che gli ha dedicato una speciale Laudatio,  il Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Edoardo Massimilla, ed Matteo Angelo Palumbo, docente di Letteratura italiana alla Federico II. A ritirare l'onoreficenza, la nipote di Totò, Elena Anticoli, figlia di Liliana.

«Per aver incarnato e portato sullo schermo tutte le "articolazioni" dello spettacolo: dalla mimica alla comica, che gli riuscivano particolarmente spontanee, a quella teatrale e cinematografica, acquisite da una lunga esperienza personale che Totò ha vissuto e saputo catturare. Una cultura che rispecchia anche una napoletanità nobile che, nella sua carriera artistica e sociale, ha sempre rappresentato naturalmente», cosi racconta l'iniziativa Renzo Arbore. «Totò ha cavalcato tutte le sfaccettature della recitazione e dell'umorismo. Un attore davvero completo. Penso, quindi, che non ci sia persona più meritevole a ricevere una laurea alla memoria, quasi unica nel suo genere», ha concluso l'artista.

«Totò - ricorda il rettore dell'Ateneo Federiciano, Gaetano Manfredi - è stato senza dubbio uno dei più straordinari interpreti dello spettacolo comico teatrale e cinematografico italiano, lasciando contributi incisivi anche come drammaturgo, poeta, paroliere e cantante. Il suo impegno come attore, la sua strepitosa, indimenticabile motilità fisica hanno saputo attingere alla grande tradizione della commedia dell'arte, ma anche sfruttare - come non mancarono di notare prontamente Pier Paolo Pasolini e Carmelo Bene, suoi grandi ammiratori - la relazione strettissima tra marionetta e corpo umano teorizzata e praticata dalle avanguardie storiche. Nato e cresciuto prima degli anni '40 del secolo scorso, Totò ha saputo mettere in scena, a teatro, al cinema e in televisione, la tendenza tipicamente italiana del secondo dopoguerra alla fusione tra il "popolo" e la "piccola borghesia", ancora attratta dall'aristocrazia».

Per il ministro Franceschini, «Totò è stato immenso, unico, grandissimo». «Dal Paradiso si farà una grossa risata - ha commentato il sindaco di Napoli Luigi de Magistris -. È stato uomo di cultura poliedrica che spaziava dalla poesia al cinema, alla letteratura, al teatro. Un vero artista».

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