La Squadra Mobile di Napoli, su disposizione del GIP presso il Tribunale di Napoli che ha accolto la richioesta della D.D.A. partenopea, ha eseguito diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di elementi ritenuti responsabili di omicidi e tentati omicidi, avvenuti nel 2014, riconducibili alla faida interna scoppiata dopo l’arresto del capoclan Mariano Riccio e la riorganizzazione della consorteria camorristica.
Per gli inquirenti, i fatti di sangue sarebbero legati allo scontro interno tra due fazioni intranee al clan Amato-Pagano, da un lato i vecchi e dall'altro i nuovi affiliati.
In manette sono finite sette persone.