A cura della Redazione

Una 16enne di etnia rom, nata a Roma, aveva fatto credere al padre di esser stata rapita da un gruppo di connazionali nella giornata di venerdì, tanto che i genitori avevano presentato denuncia di rapimento presso un Commissariato della Polizia di Stato della capitale.

La giovane, al fine di rendere il suo racconto credibile, nel pomeriggio di ieri contattava la Centrale Operativa della Questura di Napoli, attraverso l’utenza telefonica di emergenza 113, chiedendo aiuto e riferendo di trovarsi in un campo rom in via S. Francesco a Patria, in Giugliano in Campania.

L’operatore di Polizia, dopo aver tranquillizzato la ragazza, chiedeva dove si trovasse e, nello specifico, quale abbigliamento indossasse, al fine di consentire agli agenti del Commissariato “Giugliano Villaricca” di localizzarla quanto prima.

I poliziotti di Giugliano, infatti, dopo aver accertato con i colleghi di Roma della denuncia di rapimento presentata dal padre della 16enne, sono intervenuti all’interno del campo rom, rintracciandola.

Sono state proprio le immediate indagini degli agenti napoletani, condotte con la collaborazione del personale dei Servizi Sociali, che hanno portato ad accertare che si era trattato di un falso rapimento. In realtà, così come è usanza tra le comunità rom, la 16enne era sposata con un coetaneo da quasi due anni e, a seguito di un litigio, era ritornata a Roma dai genitori.

Qualche giorno fa, avendo incontrato il marito nella capitale, spontaneamente, aveva deciso di trasferirsi a Giugliano in Campania e, non sapendo come giustificare la sua partenza, si era inventata la storia d’esser stata rapita.

La giovane è stata condotta dai poliziotti presso una casa famiglia.   

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