A cura della Redazione

I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Aversa hanno eseguito sette ordinanze applicative di misure cautelari, di cui cinque di custodia in carcere e due agli arresti domiciliari, nonché decreti di sequestro preventivo di beni immobili, rapporti finanziari e partecipazioni societarie per circa 13 milioni di euro.

Indagati, tra gli altri, due consulenti del lavoro di San Cipriano d'Aversa - padre e figlio - e imprenditori del settore edile.

I soggetti destinatari dei provvedimenti restrittivi sono gravemente indiziati dell'appartenenza ad una associazione per delinquere, con base nell'agro aversano, attiva nell'emissione e nell'utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti nel settore edile, finalizzate, oltre ad ottenere i conseguenti sgravi tributari, anche e soprattutto a conseguire la percezione di indebite contribuzioni da parte degli Enti previdenziali ed assistenziali.

Stando alle risultanze invetigative, infatti, il gruppo aveva posto in essere assunzioni fittizie in tre società al solo fine di ottenere indennità di disoccupazione, di maternità, cassa integrazione e assegni familiari. Gli inquirenti hanno calcolato che, dal 2011 al 2014, sono state richieste prestazioni previdenziali per 4,2 milioni di euro circa in relazione ad oltre 600 posizioni lavorative. I compensi erogati dall'Istituto previdenziale venivano poi trattenuti, in parte, dai due professionisti.

Le indagini hanno inoltre consentito di scoprire, infine, che il legale rappresentante di una società si è era rivolto sempre ai due consulenti per regolarizzare un rapporto di lavoro a seguito di un grave incidente nel quale era rimasto ferito un carpentiere assunto in nero.

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