A cura della Redazione

Triplicato il valore delle diossine nell'aria a seguito dell'incendio delle ecoballe di carta e plastica verificatosi in un sito di stoccaggio a Pascarola, zona industriale di Caivano, il 25 luglio scorso. E' quanto emerge dal monitoraggio dell'Arpac effettuato nelle zone interessate, al confine tra il Napoletano e il Casertano. «Fin dalle prime ore della crisi, sono stati posizionati due campionatori di monitoraggio delle diossine, uno a Caivano a circa cinquecento metri dal luogo dell'evento, l'altro a Marcianise (Caserta), presso il centro commerciale Campania», si legge in una nota Arpac.

Per il campione prelevato a Caivano, sono emerse concentrazioni di diossine tre volte superiori ai valori di riferimento. Occorre specificare che la misurazione è stata effettuata quando l'incendio era ancora in atto e le fasi di spegnimento in corso. Per il campione di aria prelevato a Marcianise, invece, non sono state riscontrate eccedenze, al contrario i valori sono risultati «nettamente inferiori» a quelli limite.

«Le attività di monitoraggio  delle diossine sono ancora in corso e i dati sopra riportati sono rappresentativi della prima fase dell'incendio - fa sapere ancora l'Arpac -; seguiranno gli esiti dei monitoraggi tesi a comprendere l'evoluzione complessiva dell'andamento delle concentrazioni degli inquinanti riscontrati nei giorni successivi. Relativamente, poi, al monitoraggio effettuato con le centraline fisse e con il mezzo mobile appositamente installato a Caivano, sono confermati, per tutti gli altri parametri, andamenti giornalieri tipici di questo periodo dell'anno, senza superamenti dei limiti di legge». Infine, l'Agenzia per la protezione ambientale annuncia che «le attività di monitoraggio saranno estese anche ai terreni per valutare gli effetti della ricaduta dei principali inquinanti».

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