A cura della Redazione

Due persone arrestate dai poliziotti di Giugliano a Villaricca: si tratta di un 58enne ed un 55enne. Sono accusati di usura ed estorsione aggravata.

Le indagini furono avviate a seguito del ritrovamento del cadavere di un imprenditore a Giugliano nel luglio scorso. Indosso, l'uomo aveva una lettera nella quale spiegava che aveva scelto di togliersi la vita perché non più in grado di reggere il peso del debito usurario contratto insieme al fratello.

Gli agenti hanno analizzato movimentazioni bancarie, effettuato perquiszioni, ascoltato persone informate sui fatti ed acquisito tabultati telefonici ed immagini dei sistemi di videosorveglianza, grazie ai quali hanno potuto ricostruire l'intera vicenda delle vittime che, trovandosi in difficioltà economiche per la crisi della loro attività imprenditoriale, si erano rivolti ad uno strozzino (poi arrestato) ricevendo in prestito, in diverse fasi temporali, circa 50mila euro con interessi mensili del 5% circa, sino a quando non fossero poi state in grado di restituire, in un'unica soluzione, il debito contratto. In tal modo, tra il 2014 e il luglio 2018, a titolo di soli interessi, avevano elargito circa 100mila euro.

L'altra persona indagata è un ex appartenente alle forze dell'ordine, ora in congedo. Stando all'ipotesi accusatoria, era lui ad incontrare le vittime dalle quali riceveva, periodicamente presso la propria abitazione, le somme a titolo di interesse, minacciandole, in caso di ritardati pagamenti, di gravi azioni ritorsive.

I poliziotti del Commissariato Giugliano-Villaricca hanno anche scoperto che la persona che materialmente concedeva il prestito usurario era legata da vincoli di parentela alla moglie dell'imprenditore suicidatosi. Per l'indagato, in riferimento al suicidio, il Gip ha disposto la custodia in carcere anche per il reato di morte come conseguenza di altro delitto.

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