“Puntare oggi sugli inceneritori è un controsenso ambientale”: lo afferma Luigi Cerciello Renna, direttore scientifico a Fisciano del Corso di esperto di legalità agroambientale, intervenendo nell’aspra polemica nazionale che da qualche giorno vede contrapporsi le schiere di favorevoli e contrari alla costruzione di nuovi impianti nel Paese.
“Le popolazioni dei territori della Campania e delle altre aree italiane compromesse da scempi ambientali causati dalla nefasta gestione del ciclo dei rifiuti e dalle illecite attività di smaltimento scontano il fardello dell’atavica assenza di visione di lungo periodo di buona parte della classe dirigente politica nazionale e locale - afferma il noto e autorevole studioso, originario di Pomigliano d’Arco -. La scelta dell’incenerimento confermerebbe purtroppo questo trend ponendosi oggi come una soluzione vecchia e non ispirata a criteri di autentica sostenibilità ambientale. Intanto si punterebbe su impianti che funzionano pur sempre a combustione e anche le versioni più evolute inevitabilmente zavorrerebbero l'Italia nel prioritario perseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. E va evidenziato che nell'intera filiera di gestione dei rifiuti gli inceneritori sono avversari della raccolta differenziata, che invece urge potenziare, in quanto, quando quest'ultima aumenta, va a diminuire la quantità di scarti, per l'appunto quelli non differenziati, destinati a rispondere alla massima capacità di trattamento degli impianti”.
“Occorrono misure che incentivino e assicurino un largo riuso e riciclo e che limitino la dipendenza dal rifiuto residuo – conclude Cerciello Renna - nessuna politica ambientale può ridimensionare la capacità decisionale delle comunità locali”.