A cura della Redazione

Traffico e spaccio di droga, 28 misure cautelari nel Casertano. Sono 16 le persone finite in carcere, 7 agli arresti domiciliari e 5 sottoposte all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Contestati i reati di associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti aggravati dal metodo mafioso.

Solo alcuni soggetti dovranno rispondere di estorsione, usura, ricettazione, riciclaggio, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e induzione di falso in atto pubblico, al fine di combinare un falso matrimonio tra un cittadino italiano ed una cittadina straniera previo compenso, con lo scopo di far ottenere il permesso di soggiorno e successivamente la cittadinanza italiana.

Infine, uno degli indagati è anche accusato di oltraggio alla giustizia, poiché avrebbe minacciato reiteratamente un collaboratore di giustizia utilizzando nei suoi confronti l’influenza criminale e la conseguente condizione di assoggettamento omertoso derivante dalla organizzazione camorristica denominata clan Belforte. Il tutto, al fine di indurlo a rendere false dichiarazioni nell’ambito del dibattimento che si stava svolgendo dinanzi alla Corte di Assise di Appello di Napoli in relazione all’omicidio di Andrea Biancur, nel quale era imputato.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia napoletana e condotte dai carabinieri di Marcianise, si sono protratte da agosto 2017 a gennaio 2021

Le diverse attività investigative hanno consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale, composto da soggetti dediti alle attività illecite, che gestiva una florida attività di spaccio di sostanze stupefacenti per conto del clan Belforte, conoscouto anche come clan Mazzacane.

Le piazze di spaccio, in prevalenza di cocaina, erano concentrate a Marcianise, per poi estendersi nei Comuni limitrofi, fino ad arrivare anche a Milano, trafficando ingenti quantità di droga.

Nel corso delle indagini, espletate mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché servizi di osservazione controllo e pedinamento e attività di riscontro, è stato possibile ricostruire l’organigramma del sodalizio, la sua struttura nonché di individuare diversi “acquirenti stabili” di stupefacente, riuscendo a identificare complessivamente 71 indagati.