A cura della Redazione

I finanzieri del Comando provinciale di Avellino, agli ordini del Colonnello Minale, a seguito di una verifica fiscale intrapresa nei confronti di una Associazione Sportiva Dilettantistica della provincia irpina, hanno scoperto che quest’ultima - allo scopo di poter ottenere indebiti risparmi d’imposta - si sarebbe fittiziamente costituita come un ente non lucrativo di carattere “non commerciale” mentre in realtà, sostengono gli inquirenti, altro non era che una società commerciale a tutti gli effetti (una palestra).

Nell’ambito dei controlli, inoltre, i militari hanno ravvisato l’ASD, per diversi anni, ha intrattenuto un rapporto di collaborazione con un medico dipendente della Azienda Sanitaria Locale di Salerno che, all’insaputa dell’amministrazione di appartenenza e in violazione del vincolo di esclusività, nel corso del tempo ha rilasciato numerosissimi certificati di idoneità alla pratica sportiva ai clienti della palestra, ricevendo “in nero” una quota del relativo corrispettivo da quest’ultima incassato.

Gli ulteriori approfondimenti ispettivi condotti dalle Fiamme Gialle irpine hanno portato poi a segnalare il medico in questione all’Autorità Giudiziaria competente ed alla Corte dei Conti per gli aspetti relativi al danno erariale cagionato, nonché hanno consentito di recuperare a tassazione il gettito fiscale che la Associazione, negli anni, ha illecitamente sottratto al Fisco. La palestra è stata infine sanzionata anche per le violazioni in materia di inconferibilità degli incarichi dei dipendenti della P.ubblica Amministrazione, ai sensi dell’art. 53 del Decreto Legislativo n. 165/2001 (Testo Unico Pubblico Impiego). La normativa impone ai dipendenti pubblici – in generale – l’obbligo di ottenere la preventiva autorizzazione dalla propria amministrazione di appartenenza per svolgere incarichi extraprofessionali rispetto alle mansioni per cui sono stati assunti. Ciò consente alla Pubblica Amministrazione di valutare, da un lato, l’eventuale sussistenza di motivi d’incompatibilità e, dall’altro, l’assenza di possibili cause di compromissione delle energie psico-fisiche necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa primaria.