A cura della Redazione

Sono accusate, a vario titolo, di rissa pluriaggravata e lesioni personali le sei persone sottoposte ai domiciliari dai carabinieri della Compagnia di Casoria.

L'indagine, coordinata dalla Procura di Napoli Nord, ha vosto impegnati i militari della Sezione Operativa da marzo ad aprile scorso, e sono scattate all'indomani di una violenta aggressione avvenuta il 26 marzo ai danni di un uomo di Casoria (Napoli) e di suo figlio minorenne, da parte di altri individui che li avevano picchiati usando una mazza da baseball e ferendo con alcuni fendenti, inferti con un'arma da taglio, l'uomo in varie parti del corpo.

La vittima, subito dopo l'episodio, aveva riferito ai carabinieri di essere stato aggredito a seguito di un alterco avvenuto su una strada che congiunge Casoria ad Arzano con quattro soggetti a lui noti.

Poi, aveva cambiato la sua versione affermando che, invece, i fatti si erano svolti a Melito di Napoli e che la lite scaturiva da questioni personali con uno solo degli individui di cui aveva fornito le generalità.

I militari dell'Arma decidono così di vederci chiaro e, attraverso intercettazioni telefoniche, hanno ricostruito quanto effettivamente successo.

Gli investigatori hanno così scoperto che vi erano attriti tra due opposte fazioni capeggiate dalla vittima e dal presunto autore dell'aggressione. Il tutto, scaturito da un affronto che quella mattina la moglie dell'uomo ferito aveva subito, evidenziando inoltre che alla rissa avevano preso parte anche altri soggetti di Melito, peraltro pluripregiudicati già coinvolti in passato in episodi simili.

Lo scorso 31 marzo, i carabinieri avevano proceduto al fermo del presunto responsabile dell'aggressione, un uomo di 34 anni già noto alle forze dell'ordine, accusato di tentato omicidio e lesioni personali aggravate.

Sono 5 le persone finite ai domiciliari, un'altra invece continua a essere reclusa nel carcere di Poggioreale, dove già era ristretta.