A cura della Redazione

Reperti storici sui fondali del mare che bagna Capri. Nei giorni scorsi, i poliziotti del Nucleo Sommozzatori dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Napoli hanno effettuato un servizio finalizzato alla prevenzione ed al contrasto della pesca di frodo nelle acque dell'isola azzurra

I subacquei si sono immersi nello specchio d’acqua antistante la Grotta Azzurra, dove, ad una profondità di circa 35 metri, hanno fotografato un’ancora litica mentre, all’interno della grotta, a circa 20 metri di profondità, hanno rilevato la presenza di una parte dell’orlo di un dolium (un grande contenitore di terracotta utilizzato per la conservazione di generi alimentari o vino e olio) risalente all’epoca romana.

Inoltre, gli agenti hanno effettuato un’ulteriore immersione in località Grotta Bianca dove hanno riscontrato la presenza di pietre di ossidiana, riconducibili al carico di un relitto di epoca neolitica, a 30 metri circa di profondità.

Tutti i reperti sono stati lasciati nella posizione in cui giacevano.